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La proposta di acquisto di Inter e Milan per San Siro e le aree limitrofe non andrà oltre la fine di settembre. I club spingono per accelerare i tempi, anche per motivi burocratici: dal 10 novembre potrebbe scattare il vincolo sul secondo anello del Meazza e qualsiasi accordo chiuso dopo tale data rischierebbe di essere dichiarato nullo.
Come riferisce Tuttosport, c’è massimo riserbo sulle cifre, mentre per la prossima settimana è prevista una riunione dedicata tra componenti dell’amministrazione che seguono il dossier. La vicenda, che avrebbe dovuto chiudersi entro luglio secondo la tempistica indicata dal sindaco Beppe Sala, si è protratta per via dell’inchiesta della Procura che coinvolge anche vertici di Palazzo Marino.
Ora Inter e Milan pretendono una risposta entro 30 giorni; i rossoneri, congelati gli accordi per il nuovo impianto a San Donato, da ottobre potrebbero riaprire i dialoghi già avendo un’alternativa concreta.
Nel frattempo, al sindaco è stata consegnata una lettera firmata da oltre duecento docenti universitari di tutta Italia — tra cui avvocati, filosofi, sociologi, giuristi e architetti — che chiedono esplicitamente di non abbattere San Siro, come ipotizzato nei piani dei club.
Tra gli oppositori figura anche il consigliere Enrico Fedrighini: da un’intercettazione tra Simona Collarini (dirigente urbanistica) e l’ex assessore Giancarlo Tancredi (dimessosi dopo l’inchiesta) emerge l’intento di quest’ultimo di provare a non consegnare a Fedrighini alcuni documenti sul Meazza.
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