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Il Meazza, arrivato a 99 anni di vita, andrà smantellato, quindi in gran parte demolito, con una ragionevole rapidità. Diciamo nei primi 12 mesi dal completamento del nuovo stadio. L’idea è che nel 2031 Milan e Inter si trasferiscano nella nuova casa. A quel punto, potrebbe iniziare la demolizione. Come funzionerà? «La demolizione si effettua con macchine meccaniche», ha spiegato in passato alla Gazzetta Roberto Spagnolo, coordinatore unico del progetto di costruzione del nuovo stadio dell’Atalanta. «In una prima fase, si eliminano gli elementi estranei al calcestruzzo, come vetri, barriere, parapetti, porte. Poi con pinze mastodontiche si abbatte la struttura. Alla fine, si rende sottile il calcestruzzo e lo si separa dal ferro di costruzione». La demolizione comincerebbe dal tetto e procederebbe a scendere, dal terzo anello al primo.Dello stadio attuale, secondo il piano di Inter e Milan, rimarrebbe soltanto l’angolo Sud-Est, con una torre, parte della tribuna arancio e parte della Curva Sud. Non più del 10% della attuale struttura. Quella zona verrebbe adibita a uffici e aree commerciali, con diverse ipotesi ancora allo studio. Potrebbe ad esempio essere ricavato lo spazio per un museo di San Siro, in cui raccogliere immagini e testimonianze di 100 (e più) anni di storia. Nel Documento di fattibilità delle alternative progettuali presentato dai club, il mitico San Siro è disegnato come un piccolo edificio, molto verde, che quasi scompare al cospetto del nuovo stadio. Fa quasi tenerezza.

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