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Oggi è una giornata campale per il tema San Siro. A partire dalle 16.30, infatti, i consiglieri comunali sono attesi per affrontare il tema della delibera sulla vendita di San Siro a Inter e Milan.
"La partita sulla cessione di San Siro, per 197 milioni di euro più Iva meno 22 di sconto comunale per bonifiche e demolizioni, arriva in un momento delicato per il sindaco Beppe Sala e la sua maggioranza. È molto probabile che si rimanderà a lunedì, con numero legale inferiore: dei 32 consiglieri di maggioranza (Sala compreso), sette hanno anticipato il loro no. Indecisi almeno altri due esponenti del centrosinistra, preoccupati anche delle conseguenze delle inchieste della Procura di Milano e presso la Corte dei Conti. Le incertezze filtrano anche dalla relazione depositata dal Comitato legalità e contrasto alla criminalità organizzata del Comune, presieduto da Nando Dalla Chiesa: «Non sono state individuate - si legge in riferimento ai fondi Oaktree e RedBird - le persone fisiche qualificabili come titolari effettivi della società proprietaria della squadra»", si legge su Tuttosport.
"L’opposizione di centrodestra, il cui appoggio era stato ipotizzato, voterà contro. La sensazione, comunque, è che il via libera arriverà, se non oggi lunedì quando il sì suonerebbe in zona Cesarini: l’offerta di Inter e Milan, che nei giorni scorsi hanno annunciato la partnership con gli studi Foster e Manica, scade martedì 30 settembre. Se tutto andrà come deve, i due club dovranno comunque prepararsi ad affrontare i ricorsi degli oppositori all’abbattimento, a partire dal Comitato Sì Meazza. La corsa a ostacoli, in sostanza, non sarebbe finita, ma il rogito - da effettuarsi entro il 10 novembre - si avvicinerebbe", aggiunge poi il quotidiano.
In questo caso, a sorridere sarebbe anche la FIGC che non ha alcuna intenzione di rinunciare a Milano per Euro 2032 e a cui non dispiace il nuovo stadio pensato su due anelli e con un totale di 71.500 posti. "La Uefa, viceversa, ha bocciato il Meazza in vista degli Europei italo-turchi, e anche una ristrutturazione molto estesa potrebbe non bastare a soddisfare i requisiti fissati da Nyon. O meglio: forse sì, ma non c’è nessuno disposto a sobbarcarsi le spese - almeno, nessuna proposta formale alternativa a quella di Inter e Milan è mai arrivata a Palazzo Marino - e il nocciolo della vicenda, in fin dei conti, sta proprio qui", la chiosa di Tuttosport.
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