Continuano le discussioni tra Inter, Milan, il Comune di Milano e i comitati contro l'abbattimento del Meazza. I due club aspettano novità, ma i tempi potrebbero ancora allungarsi.

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Stadio, nel mirino il prezzo di vendita di San Siro. Si va oltre il 30 settembre? Inter e Milan…
"Nulla va lasciato al caso nell’operazione San Siro: anche le virgole dell’accordo con le squadre per la vendita dello stadio vanno pesate al bilancino. Ecco perché Palazzo Marino, prima di chiudere la trattativa, ha bussato alle porte della Corte dei conti per un confronto, informale e di cortesia istituzionale. Il dossier San Siro era già entrato nei mesi scorsi nel mirino della magistratura che proprio sulla vendita del Meazza e delle aree limitrofe ha aperto un fascicolo per verificare se dalla cessione possa derivare un danno per le casse pubbliche. Il faro è stato puntato sul prezzo di vendita che l’Agenzia delle entrate, su richiesta del Comune, ha valutato in 197 milioni di euro. Da qui dunque la ricerca di una interlocuzione con i magistrati contabili. Che, non potendo ovviamente dare pareri preventivi all’amministrazione comunale, si sarebbero esclusivamente raccomandati di fare tutte le valutazioni con il massimo scrupolo affinché la stima del prezzo risulti congrua per la cessione del bene pubblico. Piedi di piombo anche per quanto riguarda il tema dello scomputo delle bonifiche dal prezzo di partenza dell’impianto. Secondo la bozza d’accordo del Comune con Inter e Milan, Palazzo Marino dovrebbe «compartecipare» alle spese con 36 milioni di euro che saranno scalati a fine lavori dalla cifra iniziale di 197 milioni. Anche questo ribasso dovrà essere valutato con attenzione: se non sarà giustificato in modo esaustivo, con tutti gli approfondimenti del caso, potrebbe rappresentare un elemento di criticità per la Corte dei conti", scrive Repubblica.
Palazzo Marino sul tema del prezzo di vendita ha sempre ritenuto finora di aver seguito l’iter più imparziale possibile, rivolgendosi all’Agenzia delle entrate e poi al Politecnico e alla Bocconi per un ulteriore parere. A contestare la valutazione e mettere in discussione l’imparzialità dei docenti scelti dalle università sono stati i comitati contro l’abbattimento del Meazza. È nella cornice della legge stadi, poi, scelta discrezionalmente come normativa di riferimento per l’operazione, che si troverebbe la pezza giustificativa dello scomputo del prezzo per le bonifiche.
"Insomma, i passaggi per la vendita, anche al netto delle titubanze emerse nelle scorse settimane da parte di alcuni consiglieri, vanno studiati passo per passo. E i tempi potrebbero essere anche un po’ più lunghi del previsto. Nella prima proposta le squadre avevano fissato il 31 luglio come dataentro cui concludere l’operazione di vendita. Il tutto è stato poi posticipato al 30 settembre. Ora per ottenere un’altra proroga rispetto a quest’ultimo termine, Inter e Milan dovrebbero modificare ancora la loro proposta. Nulla lo vieta, ma i tempi sono strettissimi perché la spada di Damocle che pende sull’operazione è il vincolo sul secondo anello del Meazza che scatterà il 10 novembre. Palazzo Marino cercherà di fare tutto entro fine mese, ma non è così semplice. La delibera deve prima passare in giunta tra questa settimana e quella successiva. Poi ci saranno almeno un paio di commissioni consiliari e infine il documento dovrebbe approdare in Consiglio. Potrebbe dunque arrivare in aula entro fine settembre, ma non è detto che l’approvazione non slitti di qualche giorno se ci dovesse essere una discussione particolarmente lunga con molti emendamenti. Starà alle squadre accettare dunque un altro rinvio", aggiunge il quotidiano.
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