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Stadio, tempistica Foster non casuale. Domani il Consiglio: spunta anche il problema affitto

Stadio, tempistica Foster non casuale. Domani il Consiglio: spunta anche il problema affitto - immagine 1
Domani il Consiglio del Comune di Milano si riunirà per votare sulla costruzione dello stadio nella zona San Siro. Servono 25 voti favorevoli
Andrea Della Sala Redattore 

Domani il Consiglio del Comune di Milano si riunirà per votare sulla costruzione dello stadio nella zona San Siro. Servono 25 voti favorevoli. Al momento ce ne sono 23.

"La tempistica non è casuale: domani si riunisce l’Aula e le squadre sono in pressing. Vogliono dar prova del loro «impegno su Milano», con un nuovo San Siro affidato alla mano di architetti di grido e d’esperienza. Foster, nel suo catalogo di opere conta anche il masterplan dell’area del Wembley Stadium. Manica, che di strutture sportive ne ha progettate diverse ( tra cui lo stesso Wembley di Londra, abbattuto e ricostruito), è già noto dalle parti di San Siro: sono suoi, infatti, insieme a Progetto Cmr, “Gli anelli di Milano”, il progetto finalista nel 2020 poi superato dalla “ Cattedrale” di Populous.

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Inter e Milan, come hanno detto nei giorni scorsi i due presidenti Giuseppe Marotta e Paolo Scaroni, stanno ribadendo quanto lo stadio nuovo sia per loro una priorità assoluta. Non senza ultimatum: se non riescono a farlo a Milano andranno da un’altra parte", scrive Repubblica.

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"L’avvio del percorso di progettazione è subordinato all’acquisto del Meazza e delle aree intorno. Condizionale d’obbligo, dunque, visto che il dibattito in Aula che inizia domani si annuncia piuttosto turbolento. L’ok alla delibera non è scontato: per un via libera blindato servono 25 voti a favore e per ora, al netto di assenze improvvise e non programmate, la maggioranza ne ha 23. Restano indecisi la consigliera del Pd Monica Romano, che scioglierà la riserva questa sera durante la direzione del Pd (probabile il suo “sì”) e il capogruppo della lista Sala Marco Fumagalli. E poi resta da capire cosa farà l’opposizione: nessuno dovrebbe votare sì, nemmeno il capogruppo di Forza Italia Luca Bernardo che, dopo aver letto la delibera, ha escluso il suo ok. La linea del centrodestra ancora non è chiara. Si oscilla tra il “ no”, l’astensione o la non partecipazione al voto. L’impressione è che le riserve non si scioglieranno prima dell’avvio del dibattito. Si vede come va e poi ci si muove. Una partita a scacchi complicata".

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"Come in tutti i rush finali che si rispettino la tensione è alta e le polemiche non si placano. Ieri sera c’è stato un movimentato Consiglio di Municipio congiunto ( 7 e 8) durante il quale hanno parlato anche i residenti dei quartieri vicini allo stadio. Atmosfera da curva tra fischi e proteste, che ben rende l’idea di quale sia il clima intorno alla vicenda. Anche la vicesindaca Anna Scavuzzo, chiamata a spiegare il contratto di vendita, è stata contestata. Nel frattempo vanno avanti le Commissioni che a Palazzo Marino stanno approfondendo i vari aspetti della delibera.

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Uno degli ultimi nodi emersi riguarda l’affitto che le squadre non pagherebbero più dal rogito in avanti. Lo ha fatto notare nei giorni scorsi il consigliere del Pd Angelo Turco e lo ha ribadito ieri, calcolatrice alla mano, il presidente del Comitato “ Sì Meazza” Luigi Corbani: «Il corrispettivo pagato dalle squadre nel 2024 come canone annuale è di oltre 13 milioni di euro, la concessione dovrebbe durare fino al 2030, quindi le squadre dovrebbero versare ancora più di 67 milioni » . Soldi che non verseranno più se l’acquisto andrà a buon fine, dice Corbani. Un ulteriore e significativo risparmio sul prezzo, denuncia", spiega Repubblica.