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(Fonte: Corriere dello Sport)
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Zazzaroni: “Alla penultima giornata gioco di tradimenti inevitabili. Ho un sospetto”
"Il sesso è una cosa molto bella tra due persone; in cinque è fantastica!, almeno secondo Woody Allen. A questo punto sospetto che lo sia anche per i quattro allenatori (il quinto si è necessariamente defilato) che domani sera incroceranno i rispettivi destini e ambizioni trascurando il loro passato, i matrimoni finiti o soltanto le relazioni occasionali, gli amorazzi del tempo che fu. Siamo alla sublimazione dello scambismo panchinaro: non ricordo di aver mai vissuto una situazione simile". Così Ivan Zazzaroni nell'editoriale per il suo giornale, il Corriere dello Sport.
Il direttore parla proprio degli incrociche offrirà la penultima giornata di campionato con Inter-Lazio e Parma-Napoli: "Si tratta di un singolare gioco di tradimenti involontari e inevitabili. Sia chiaro: non mancano neppure i momenti di fedeltà, pur se trasversale. Ad esempio quella di Cristian Chivu, 44 anni, sette dei quali all’Inter: è chiamato a fermare il Napoli per salvarsi e consegnare il titolo proprio ai nerazzurri. Oppure Baroni, classe ’63: autore del gol-scudetto in Napoli-Lazio del 29 aprile ’90, Marco farà il possibile per portare la Lazio in Champions e, allo stesso tempo, fare un altro regalo ai napoletani. Simone Inzaghi, 49enne, vive una condizione scomodissima: dopo ventun anni di Lazio, tra calciatore e tecnico dalle giovanili alla prima squadra, è costretto a vincere e togliere alla Lazio la speranza Champions".
"Il legame di Conte, 55, con l’Inter di Marotta è stato altalenante e a tratti sfinente per entrambi. Sospetto che Antonio proverebbe un piacere doppio nello sfilarle lo scudo.
Scambismo a parte, devo ammettere che questo finale di campionato è emotivamente invidiabile: le altre top League europee si sono infatti concluse in anticipo con i trionfi di Liverpool (Premier), Bayern (Bundesliga), Psg (Ligue1) e Barcellona (Liga). Il nostro campionato rischia invece di decidersi all’ultimo sia perché l’Inter ha lasciato molti punti lungo il percorso europeo, sia perché Conte ha ottenuto più del massimo da un gruppo particolarmente ricettivo", conclude il direttore nel suo articolo.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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