Massimiliano Allegri alla vigilia della gara contro il Pisa ha parlato del suo Milan arrivato in cima alla classifica dopo la vittoria contro la Fiorentina. Nella conferenza stampa al tecnico hanno anche chiesto delle rivali e se vedrà Napoli-Inter. Queste le parole dell'allenatore rossonero: «Sono molto importanti i tre punti perché bisogna dare seguito a quanto fatto», ha detto.

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Allegri: “Non pensiamo a Inter e Napoli. Il Milan ha l’obiettivo CL e la quota punti…”

«Contro il Pisa sarà una partita comunque complicata. II Pisa ha sempre fatto partite in cui ha lottato come con Roma e Napoli. È una squadra fisica e se non la affrontiamo nel giusto modo possiamo rischiare. Poi c'è un tabu da sfatare, visto che dobbiamo fare un po' meglio con l'altra neopromossa. Non è che mi aspettavo di essere primo, so solo che lavoriamo tutti i giorni e che ho ereditato una squadra con giocatori important, la società ha fatto buoni acquisti. Ma siamo solo alla settima giornata. Bisognerà affrontare la partita domani con grande rispetto contro una squadra fisica, che può fare male», ha aggiunto.
-Il Milan che squadra è?
Lasciamo perdere. Le squadre sono diverse, la stessa squadra è diversa da un anno all'altro, quello che conta è finire bene. Dobbiamo lavorare, col profilo basso, stando in silenzio e lavorando molto. Contano i risultati e vincere le partite.
-Questa giornata può essere uno snodo della stagione dato che ci sono Napoli e Inter che si affrontano al Maradona?
Vincere non è facile, sarebbe importante soprattutto perché faresti un altro passo in avanti in classifica per avvicinarci al nostro obiettivo, la quota che garantirebbe l'accesso alla Champions. Non bisogna pensare al turno. L'obiettivo è la quota CL e i punti che servono. E ne servono minimo 74 punti. Dobbiamo stare concentrati, non pensiamo al Napoli e all'Inter, pensiamo a vincere domani.
-Fuga?
No, nessun fuga. Bisogna andare molto piano e ci vuole molta calma, si deve mantenere i piedi per terra. Bisogna vincere le partite, gioire della vittoria e pensare a quella dopo. Da qui al nove novrembre abbiamo un mini ciclo di diverse partite e quando ritorneremo avremo tanti mesi fino a marzo di continuo. L'ho detto che ottobre e novembre sono importanti e bisogna creare i presupposti per essere a gennaio in una posizione ottimale e a marzo per poterci giocare le nostre chance per i primi 4 posti.

-Milan-Perth in Australia: cosa pensa?
Posso dire una cosa ma conterebbe poco. L'importante è che venga presa al più presto possibile una decisione, poi noi ci adegueremo. Se si giocherà in Italia meglio, se no andremo in Australia e ci organizzeremo. Ci sarebbero tre punti in palio per la corsa al nostro obiettivo comunque.
-Ritorno in CL come obiettivo stagionale, dice. Ma Cosa serve per puntare allo scudetto?
Dobbiamo prendere al massimo tra i 20 e 25 gol. I tifosi devono sognare, noi dobbiamo lavorare ma soprattutto i ragazzi devono vincere, mantenere alto l'entusiasmo dei tifosi che ci hanno dato il lroo contributo. L'entusiasmo va mantenuto ma ma con equilibrio e senso di responsabilità. Domani si parte da 0-0, il Pisa è una squadra da affrontare e a noi servono i tre punti giocando una partita valida. Domani Nkunku sarà a disposizione per la panchina, oggi valuteremo Loftus-Cheek e piano piano recupereremo altri giocatori. Domani dobbiamo fare un altro passo in avanti con equilibrio.
-Leao come prima punta: ritieni sia una cosa da portare avanti?
Con la Fiorentina ha fatto gol dalla zona centrale del campo, vicino alla prima punta. Non è che io trasformo Leao: lui ha determinate caratteristiche, io penso che possa giocare da prima e da seconda punta. Più nel centro del gioco è, meglio è. Più centrale è e più può tirare in porta. Rafa può fare benissimo la prima e la seconda punta e si può accoppiare sia con Gimenez, che con Pulisic che con Nkunku. Quattro giocatori in quel ruolo lì che possono comunque essere accoppiati l'un l'altro.
-Caciara dopo Milan-Fiorentina normale o ci hai trovato qualcosa di particolare?
Sono cose che succedono e che succederanno sempre. Le decisioni sono soggettive, per uno è rigore, per un altro no. Bisogna prenderle per quelle che sono. Fa parte del gioco del calcio. Con le velocità che c'è all'interno di un campo non è facile per un arbitro decidere. Col VAR non è facile. C'è un dato statistico dell'UEFA che ti fa pensare oggi che un giocatore ha un mezzo secondo per pensare. Sono cambiati i giocatori fisicamente. È un calcio diverso e bisogna adeguarsi al momento.
-Ereditato una situazione in cui la mentalità del Milan era quasi azzerata. A che punto è il recupero della mentalità rossonera?
Ho ereditato una squadra con ottimi giocatori. Poi ne abbiamo inseriti altri. L'anno scorso il Milan ha vinto la Supercoppa ed è stato in finale di Coppa Italia. Poi ci sono annate buone e meno buone. Da quando sono arrivato tutti quelli dentro a Milanello si sono messi a disposizione tutti per creare i presupposti e fare bene. I primi sei mesi servono per preparare la parte finale di stagione e arrivare a marzo nella condizione migliore in classifica. Bisogna lavorare e farlo in silenzio.
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