- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
partite
Getty Images
L'Inter chiude il 2025 con la trasferta contro l'Atalanta, in programma domenica 28 dicembre alle 20:45 a Bergamo. Alla vigilia della sfida, valida per la 17.a giornata di Serie A, l'allenatore nerazzurro risponde alle domande dei giornalisti dal BPER Training Centre di Appiano Gentile.
Ecco le dichiarazioni del tecnico nerazzurro, riportate da Fcinter1908:
L'Atalanta ha cambiato passo, che tipo di partita si aspetta? Quanto conterà approcciare nella maniera giusta?
E' sempre stata una partita ostica, hanno costruito qualcosa di importante in 9 anni con Gasperini. Hanno cercato di mantenere le stesse cose, rimanere competitivi, Hanno vinto l'EL. Ora hanno trovato continuità nel vincere, dare gli stimoli giusti. Sappiamo che non sarà facile. Non sono mai partite semplici per il modo che hanno di fare, per la verticalità. Dobbiamo essere bravi e coraggiosi. Mantenere la voglia e lo spirito, cercare il gioco verticale, andare sulle seconde palle ed essere concreti sulle occasioni che abbiamo.
Mercato, infortunio Dumfries: a posto così?
Sempre difficile per un allenatore parlare di mercato. Sembra che manchi di rispetto nei confronti degli altri giocatori. Un allenatore non potrà mai dirvi cosa manca, cosa serve perché vorrebbe dire che i suoi non sono all'altezza. Mi fermo qua. Non è mai semplice. Ci tenevo a spiegarvi il motivo.
Bilancio?
Parlo della squadra. della società, della realtà dei fatti. Di quello che ho vissuto. Non parlo mai di me. Sono stati mesi difficili, all'inizio soprattutto. Abbiamo fatto di tutto per metterci sulla strada giusta per essere competitivi. Abbiamo lasciato alle spalle le delusioni del passato, le mancanze. Ci siamo messi in carreggiata e abbiamo cercato di aggiungere dal punto di vista tattico e mentale. Non siamo perfetti. Stiamo cercando di migliorare gli aspetti che a volte indirizzano un andamento di una stagione. Abbiamo fatto delle buone cose, delle cose meno buone. Stiamo cercando di toglierci qualche diffettuccio. Tutti i giorni questa squadra vuole essere competitiva. Deve mantenere l'ambizione giusta.
Cattiveria agonistica?
Il campionato è lungo. Ci sono partite che indirizzano l'andamento. Per noi sono tutte importanti. Questa è la mentalità che l'Inter deve sempre avere. Mai scendere in campo pensando che sia facile. La miglior versione di ciò che abbiamo. Ci si giudica un po' troppo. Sappiamo che piccoli errori possono indirizzare una partita. Stiamo combattendo per migliorare da tutti i punti di vista, soprattutto dal punto di vista della responsabilità. Dobbiamo osare tutti i giorni. Bisogna osare dal punto di vista motivazionale.
Luis Henrique?
Luis Henrique si è trovato una realtà diversa da quella alla quale era abituato. Ogni dettaglio viene messo sotto la lente di ingrandimento. In questa circostanza e nelle ultime partite non ho visto un Luis Henrique che non sia all'altezza dell'Inter. Ha fatto il suo e ha cercato di dare il suo contributo alla squadra. Gli è mancato un po' di iniziativa. Dal punto di vista tattico e della sua prestazione non ha fatto meno degli altri. Denzel è un giocatore importante per noi, per i gol che ha fatto. Non possiamo giudicare Luis Henrique in base ai gol che fa. Gli dobbiamo dare tempo e fiducia giusta per esprimere al massimo le sue qualità perché grazie a dio ne ha.
Scontri diretti?
Dobbiamo essere più forti delle frustrazioni, di quelle che sono le ingiustizie, della percezione di come siamo visti noi fuori. Noi abbiamo solo un obiettivo. Lavorarci sodo. Questa squadra ha un'identità chiara. Non dobbiamo andare a togliere l'ossatura di una squadra che in passato cose ne ha fatte. Non è semplice aggiungere. Lo facciamo un poco alla volta. Siamo consapevoli. Stiamo lavorando con determinazione, impegno e responsabilità. Dobbiamo uscire un po' dalla zona di comfort, dalle certezze.
Frattesi esterno destro?
No, non ci abbiamo mai pensato. Abbiamo fatto già un esperimento con Carlos Augusto e Diouf. Davide abbiamo pensato di utilizzarlo un po' sotto la punta, per le sue caratteristiche. Per vari motivi Davide ha giocato meno di quanto qualcuno si aspettasse. Non posso raccontare tutto, ci sono cose che rimangono nello spogliatoio. Non posso dirvi tutto. Mi prendo io le responsabilità di ciò che di negativo accade. Abbiamo preso Luis Henrique per quel ruolo e lo sta facendo discretamente bene. Integrarsi da noi non è mai semplice. Diouf ci dà quello spunto importante nel saltare l'uomo, nel cercare a tutti i costi la porta.
Calhanoglu sta bene, Pep Martinez avrà continuità in porta?
Calhanoglu non è subentrato a Riad. Sta bene, è a disposizione domani. Pep Martinez ci ha dato dei buoni segnali a Riad. A gennaio abbiamo calendario impegnativo, ci sarà modo di rivederlo ancora.
Segnali positivi da Riad?
Ci abbiamo provato in tutti i modi. Il Bologna mette in difficoltà chiunque, un po' come l'Atalanta. Ho visto delle cose buone. C'è mancato qualcosa. Con il belo a volte non si vince le partite. Con il dominio, con il possesso palla. Bisogna trovare lo stimolo giusto. Non voglio togliere, voglio aggiungere. Voglio fare meglio.
Mettere qualcuno sulla graticola per ottenere qualcosa in più? Spalle al muro?
Le cose che si dicono dentro lo spogliatoio... ci si dicono le cose in faccia. Fuori non ve lo posso dire. Loro sono i protagonisti in campo. Non vuol dire che non si dicano le cose in faccia. O che non si assumano la loro responsabilità. Sembra semplice fuori ma non lo è. Se ogni partita che si scivola diventa un problema, non è mai semplice. Sarebbe facile aggiungere 1000 cose per accontentare tutti, questa squadra lavora sodo. Ha il coraggio di metterci la faccia e migliorare sia dal punto di vista collettivo che individuale. Noi abbiamo sempre cercato di mettere tutto quello che abbiamo per migliorarci. Non è nemmeno giusto tirare fuori le mancanze che i giocatori hanno. Ne sono consapevoli. Gli si dice la verità.
FCINTER1908 - Aleksander Stankovic sta facendo molto bene, è sulla strada giusta per ritagliarsi uno spazio all'Inter in futuro?
Sono felicissimo. Lo conosco da piccolo. Io, insieme al papà e al fratello, sono il suo primo tifoso. Gli ho trasmesso i valori nel calcio. Ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale e di andare a farsi le ossa in Svizzera. Poi al Bruges, che lo voleva fortemente. Ragazzo intelligente che capisce bene quale è la sua strada, quale la sua ambizione. Lo guardiamo con interesse, non credo che ci sia qualcuno più interista di lui, Sta avendo delle prestazioni che permette al nostro scouting di guardarlo e seguirlo. E' un prodotto del nostro vivaio, ha i colori nerazzurri nel sangue e mi piace vederlo a questi livelli.
Esperienza Inter ti stimola?
Mi stimola, questa cosa. Ho la pelle grossa, non mi fanno paura certe cose. Accetto di essere dipinto e giudicato. Accetto anche la distorsione dalla realtà. So che cosa posso portare a tavola. Mi siedo a tavola con persone che mi stimolano. Ma anche se non ci fossero, non ho paura nemmeno di stare da solo a tavola. Ho accettato che il mestiere dell'allenatore dell'Inter è questo. Ho una dignità che non è in vendita. So cosa porto, sono leale e so quale è la mia ambizione. So cosa faccio per essere in una squadra competitiva che sa quale obiettivo vuole.
© RIPRODUZIONE RISERVATA