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fcinter1908 partite conferenze stampa Chivu: “Non metto muri, costruisco ponti. Zona mista? Spiego. Credo che Dumfries e Darmian…”

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Chivu: “Non metto muri, costruisco ponti. Zona mista? Spiego. Credo che Dumfries e Darmian…”

Chivu: “Non metto muri, costruisco ponti. Zona mista? Spiego. Credo che Dumfries e Darmian…” - immagine 1
Le parole dell’allenatore nerazzurro alla vigilia del prossimo impegno di Champions League Inter-Liverpool
Daniele Vitiello
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Torna  di nuovo in campo l’Inter. Domani a San Siro ci sono in palio tre punti fondamentali contro il Liverpool per centrare il grande obiettivo degli ottavi di finale senza passare dallo spareggio. Ne ha parlato Cristian Chivu in conferenza stampa ad Appiano Gentile. Qui le sue considerazioni, raccolte dall’inviato di Fcinter1908.it.

Credi sia replicabile l’atteggiamento di sabato anche contro il Liverpool?

“Il Liverpool fa dell’intensità il suo motto. Slot sta cercando di mantenere questo aspetto, hanno iniziato la stagione bene, poi hanno avuto momenti di difficoltà ma sono costruiti per questo tipo di partite. Sappiamo cosa portano in campo, il loro valore individuale e collettivo. Vogliamo dare intensità, ma loro hanno una cultura e nascono così. Il calcio in Inghilterra è diverso”.

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Rischi maggiori contro squadre forti in contropiede.

"Tutto è replicabile, dipende dalla partita, dalle energie e dall'atteggiamento dell'avversario. Giocando ogni tre giorni non è semplice, non è una lamentela, ma un dato di fatto. Bisogna imparare a capire i momenti, quando si può fare qualcosa e quando si può rifiatare. Le pressioni si fanno con un'idea ben precisa, senza voler perdere l'equilibrio. Dipende tutto da mille cose. Stiamo cercando di dare questa mentalità alla nostra squadra, a tratti lo fanno molto bene, mentre altre volte anche io so che bisogna un attimo abbassarsi. Bisogna trovare l'equilibrio giusto, il giusto compromesso".

Il Liverpool è più adatto al vostro tipo di gioco per caratteristiche?

“Si vedrà domani. A parole è tutto facile, sulla lavagna è tutto facile. Il problema nasce quando devi portare in campo qualcosa che rafforzi quelle parole. Sappiamo la qualità del Liverpool, ma siamo consapevoli anche di quello che possiamo dare noi. Abbiamo mantenuto la bandiera alta negli ultimi anni, rappresentando l’Italia in Europa. Non si raggiungono due finali di Champions League così facilmente. Questo è da esaltare: una squadra italiana che fa questo tipo di partite qualche merito deve averlo, a prescindere dal risultato finale”.

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Salah potrebbe non partite. Sta vivendo un momento particolare.

“Sappiamo cosa lui rappresenti per il loro calcio. Sappiamo cosa ha dato al calcio in questi anni. Posso solo dire che loro hanno altri giocatori che rendono alto il livello della squadra, noi dobbiamo lavorare come gruppo, non giocare da singoli, a prescindere da chi sarà in campo”.

Acerbi può giocare due partite in tre giorni? Come stanno gli altri?

“Akanji oggi non si è allenato perché non stava bene, vediamo domani. Acerbi è il difensore che ha più minuti di tutti. Bisseck ha cominciato a far vedere ciò che tutti ci aspettavamo, ultimamente ha giocato di più. In base all’avversario, alle mie intuizioni e a cosa credo possa aiutare la squadra farò delle scelte. Acerbi ha dimostrato che può giocare tranquillamente ogni tre giorni, recupera molto in fretta. Potrebbe giocare ogni tre giorni senza problemi”.

Nelle ultime partite è cambiato qualcosa nella difesa sui calci piazzati?

“Zona mista era anche prima dell’Atletico, quando avete creato un caso sul gol subito in quella situazione specifica di gioco. Prima veniva interpretata come un disturbo, soprattutto dalla seconda linea, mentre in questo momento andiamo più sulla marcatura. Non solo a disturbare o a dare una spinta”.

Come stanno Dumfries e Darmian?

“Sono ancora fuori, non so per quanto. Migliorano. Darmian a breve inizierà la riatletizzazione, Dumfries sta facendo qualcosa in palestra senza mettere peso su quella caviglia. Cammina senza dolore, ma servirà ancora tempo”.

Quanto importante sarebbe evitare playoff?

"E' l'obiettivo di tutti, ma dovremo essere pronti in caso dovesse capitare. Stiamo cercando di dare minuti a tutti, di fare rotazioni per cercare di accontentare i giocatori e metterli in condizione di essere pronti".

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Domani può aiutare a superare definitivamente le scorie dello scorso finale di stagione?

"Non so cosa hanno loro dentro individualmente, ma l'anno scorso non si può cambiare. Bisogna stare sempre a schiena dritta e testa alta, bisogna essere competitivi in quelli che sono i nostri obiettivi. Non so se una vittoria o una sconfitta possono dare o togliere qualcosa, so che abbiamo reagito ogni volta. Nel quotidiano lavoriamo molto per superare certi momenti, per migliorare e diventare più forti di quanto siamo stati. Loro hanno avuto a che fare con il cambiamento importante del nuovo allenatore, che può creare caos, al posto di un altro allenatore che aveva fatto grandissime cose. Loro ci tengono a fare una bella stagione".

Stai vedendo quanto i ragazzi si fidano di te?

“Sono contento di quello che stanno facendo. Non metto muri intorno a me, sto cercando di costruire ponti per uscire dalla zona di comfort. Ci sono giocatori che apprezzano questo cambiamento, magari a volte sono un po’ confusi, ma il caos ti responsabilizza. Sono convinto che se domani chiedo a Thuram di fare il centrocampista, lo fa senza problemi (ride, ndr). Così come i nuovi mi hanno dato massima disponibilità, hanno fatto vedere cose che magari non sono belle per i giudizi da fuori, ma sono compatibili con il lavoro della squadra e sono fondamentali. Loro apprezzano di più quando vedono questo atteggiamento e tipo di lavoro, nonostante le difficoltà danno sempre il massimo e cercano di aiutare la squadra”.