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Bergomi: “Inter, prenderei subito Tonali e Locatelli. Messi? Utopia, lui è il Barcellona”

Le parole dell'ex capitano nerazzurro

Marco Astori

Beppe Bergomi, ex capitano dell'Inter, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport insieme ad Ivan Ramiro Cordoba, altro ex nerazzurro. Tanti i temi affrontati dallo Zio, dal momento della squadra, ma non solo.

Come descrivi Cordoba?

Cordoba è una bella persona, so quanto bene fa nella vita. In campo era un grande atleta, incarnava perfettamente il DNA dell'Inter. Non mollava mai. Ha saputo soffrire all'inizio per poi trovare il momento giusto. Ha saputo poi ritagliarsi il proprio spazio.

Un leader nell'Inter di oggi?

Oggi è il capitano, Handanovic: è lì da tanto tempo ed incarna bene il ruolo di capitano. Un mio vecchio allenatore mi diceva che il capitano non deve solo scambiare il gagliardetto, ma deve essere esempio e far capire cosa vuol dire indossare la maglia. L'Inter cerca una strada di italiani e giovani, avere un capitano così può essere la strada giusta".

Se uno si ferma ai risultati, sbaglia. Che poi allo United ha vinto tre titoli con una squadra che sta facendo fatica e spende male. C'è bisogno di grandi campioni: Jose li ha avuti, li mette insieme e tira fuori i risultati. Al Tottenham faceva fatica anche Pochettino. Lui era attento alla squadra avversaria e in base a quella faceva aggiustamenti alla propria: non è né difensivista, né offensivista. Era attento all'avversario.

Chi compreresti oggi all'Inter?

Io prenderei Tonali e Locatelli, subito. Messi? Mi sembra utopia, sarebbe bello. Ma Messi è Barcellona, come Totti era la Roma. CR7 non era Madrid, era un'opportunità ed è stata colta. E' difficile portare via Messi da Barcellona.

Il difensore più forte al mondo?

Io sono per Van Dijk, è un giocatore dominante: sa fare bene le due fasi. Già ai tempi di Southampton mi piaceva molto.

Che derby avresti voluto giocare?

Non fatemi indossare altre maglie. Ma l'Inghilterra mi ha sempre affascinato. Ho un rammarico: quando ho smesso di giocare, mi voleva il Coventry, ma non me la sono sentita. Tornassi indietro, quella scelta la rifarei.

Il Bergomi di oggi?

Il ruolo è evoluto, il terzino oggi è un regista esterno. Chi mi ha assomigliato di più è stato Barzagli: lui forse più marcatore, io qualche gol in più l'ho fatto. Ma ho sempre detto lui per il modo in cui stava in campo e fuori.

Il campionato secondo te riparte?

E' giusto ricominciare, negli altri sport ci sono i playoff e viene facile non assegnare il titolo. Nel calcio è più difficile. Oggi ho sentito Volpi, che ha avuto il Coronavirus: mi ha detto che prima dobbiamo pensare solo alla salute. Quando sarà tutto a posto e ci daranno certezze, sarà giusto ricominciare e finire i campionati nel modo classico. E' giusto ripartire.

Le favorite dell'Europa League?

Inter e Roma possono essere favorite insieme ad altre: lasciare fuori lo United è difficile. Poi le italiane hanno avuto un sorteggio difficile: andare a battere il Getafe, una squadra rognosa, e il Siviglia non sarà facile.

Bastoni?

E' un ragazzo del '99, me ne hanno sempre parlato bene. E' cresciuto tantissimo. Nel calcio moderno avere un centrale mancino è importantissimo: deve migliorare la fase difensiva e saper risolvere i problemi e non sbagliare le uscite. Per diventare come Materazzi ce ne vuole: era un vincente e molto forte. Ha tutto dalla sua parte per crescere tantissimo.

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