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Ceferin: “Superlega mai esistita. Agnelli? Meglio ingenuo che bugiardo. Uno dei 12 club…”

In una lunga intervista al sito 24ur.com, il presidente UEFA, Alexander Ceferin, torna a parlare del naufragio del progetto Superlega

Marco Macca

In una lunga intervista al sito 24ur.com, il presidente UEFA, Alexander Ceferin, torna a parlare del naufragio del progetto Superlega. Nell'intervista, il numero uno del calcio europeo ha svelato nuovi particolari della vicenda, ed è tornato anche sul suo rapporto con il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Ecco le sue parole:

 Getty Images

SUPERLEGA? MAI ESISTITA - "Secondo me, non c'è mai stata una Super League. Era un tentativo di creare una fantomatica lega di ricchi che non seguisse alcun sistema, non avrebbe tenuto conto della piramide del calcio in Europa, tradizione, cultura, storia. A chi era preoccupato per quello che sarebbe successo al calcio, ho detto: 'Dammi 24 ore e tutto questo sparirà'".

NAUFRAGIO - "Il naufragio della Superlega? È stata una combinazione di fattori diversi. Per primo, il nostro comunicato congiunto con le varie federazioni e leghe in cui ci siamo fortemente opposti alla creazione di questo campionato. Era domenica pomeriggio. Hanno fatto comunicato stampa di notte e abbiamo avuto una mattinata per decidere il da farsi. Poi, ho tenuto una conferenza stampa in cui ho raccontato tutti i retroscena il più apertamente possibile. Dopodiché è arrivata una risposta dai primi ministri Johnson e Macron. Ma soprattutto, ovviamente, hanno aiutato i tifosi, che hanno inscenato una vera rivoluzione e non si sono lasciati disprezzare, ignorare e non hanno lasciato pensare di poter essere comprati".

VIE LEGALI - "Non sosteniamo l'istituzione della Super League, penso che non sia nell'interesse dei tifosi e del calcio. Come può essere giusta una situazione in cui c'è una sorta di cartello che impedisce club di competere e competere tra loro. Questo viola i principi di base della competizione. E, visto che questo principio deve essere garantito, cercheremo, come ho detto, un modo, una soluzione legale, ma io spero che alla fine non sarà necessario".

TRADIMENTO - "Il tradimento di Agnelli? Potrei essere stato ingenuo, ma dico sempre che è meglio essere ingenuo che bugiardo. Sono solo ingenuo. L'ho chiamato (il giorno prima del comunicato della Superlega, ndr) e gli ho chiesto cosa ci fosse di vero e lui mi ha detto: 'Questa è una stronzata, non è vero, è tutto inventato'. Poi ho detto: 'Ok, se è inventato, allora facciamo una dichiarazione al pubblico e diciamo che non c'è niente di vero. Ha detto: 'Fantastico, fai una bozza e parleremo'. Ho preparato la bozza, ma mi disse che non gli piaceva e che mi avrebbe chiamato dopo averla cambiata. Dopo è sparito".

GUERRA - "Ho ricevuto chiamate da cinque club su quei 12, si sono tutti scusati con me che erano dispiaciuti, ma che dovevano firmarlo. Perché se non lo avessero fatto, sarebbero retrocessi da quel campionato e così via. Stavo guidando in Svizzera, e poi ho ricevuto una chiamata dall'ultimo dei 12 club firmatari. Mi ha detto: 'Guarda, devo firmare domani mattina, altrimenti non ne farò parte'. Gli ho detto: 'Okay, domani iniziamo una guerra'".

PROGRAMMA - "Oggi un club mi ha mandato il programma delle gare della Superlega: era molto divertente, perché giocano solo Real e Juventus ogni giorno. Vedremo cosa succederà la prossima settimana".

FUTURO - "Cosa succederà ora? Parleremo di calcio, ma nelle riunioni deciderò chi far sedere vicino a me. Così posso mettere qualcuno un po' più lontano. Se questi club vorranno giocare ancora nelle nostre competizioni, dovranno avvicinarsi a noi e dovremo valutare cosa è successo, ma non voglio entrare nei dettagli, poiché stiamo ancora parlando con il nostro team legale. Direi che i club inglesi hanno preso un'ottima decisione e ne terremo conto, hanno ammesso il loro errore e hanno capito di aver sbagliato. Tutti commettiamo degli errori. In un certo senso sono rimasto deluso da tutti, ma devo dire che forse il Barcellona è quello che mi ha deluso meno. Laporta è stato eletto da pochissimo tempo e gli ho parlato due o tre volte. Era sotto forte pressione a causa della situazione finanziaria che ha ereditato. Questo succede quando paghi più del dovuto alcuni giocatori e non ottieni un risultato. Prendiamo il Bayern Monaco: non ha debiti e ha vinto la Champions League. Sono stato in costante contatto con il direttore generale del Bayern, Karl-Heinz Rummenigge, e il direttore generale del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke. Mi hanno aiutato molto, così come il presidente Nasser Al-Khelaifi, che a rigor di logica sarebbe dovuto essere uno dei primi a prendere parte alla Superlega".

(Fonte: 24ur.com)

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