Tra le pagine dell'edizione odierna di Repubblica, Paolo Condò, giornalista, ha analizzato così i risultati della prima giornata di Serie A, in particolare il pareggio dell'Inter a Genova: "Una partita ovviamente non basta per esprimere verdetti, ma il doppio pareggio delle milanesi, viste anche le premesse, è un evento: l’anno scorso sia l’Inter che il Milan vinsero le prime tre partite presentandosi a punteggio pieno al derby, che finì largamente dalla parte dei futuri campioni. Alla seconda pausa nazionali — ottava giornata — arrivarono con 13 vittorie in 16 gare complessive, un dato che impressiona rispetto allo zero su due di sabato.
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Condò: “Inter, Inzaghi si porta via 2 cose da Genova. Ma la partita fa pensare che…”
C’entra qualcosa il fatto che lo scudetto fosse sulla maglia del Napoli? A vedere la partita dell’Inter vien da pensarlo, stante il deficit di attenzione pagatoprima da Sommer e poi da Bisseck. Si dice sempre che il problema di chi vince sia rimanere umile, e la concentrazione è la forma in cui quest’umiltà si esprime. Unitevi la gagliarda resilienza del Genoa, che ha interpretato il match come il primo della sua nuova realtà anziché un passaggio “impossibile” in attesa che il mercato provveda, e il risultato si spiega. Tra le cose che Simone Inzaghi si tiene di Marassi c’è la forma fisica e soprattutto tecnica di Thuram, che in attesa del miglior Lautaro dà sostanza al (raro) attacco a doppio centravanti, e la voglia schiumante di Frattesi, da non disperdere in troppe panchine".
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