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La top XI dei figli d’arte. Quando il calcio è un affare di famiglia: c’è anche un ex Inter

La top XI dei figli d'arte

Marco Macca

Il calcio è razionalità, ma anche creatività. Arte. Talento. Quello innato, non riproducibile, solo imitabile. E si sa: quando hai un padre che di quel mondo ha fatto parte, sei avvantaggiato. Questione di geni. Perché sì, il calcio può trasformarsi spesso in un affare di famiglia, una "tradizione" tramandata di padre in figlio. Essere "il figlio di..." è un'arma a doppio taglio: all'inizio può dare una spinta, ma poi devi metterci tanto del tuo. Anche per reggere i continui paragoni con chi, prima di te, ha conquistato folle e cuori. E, nella storia del calcio, ce ne sono tanti di esempi di talenti che, dopo i propri padri illustri, sono riusciti a imporsi ad altissimi livelli e, in alcuni casi, anche in situazioni in cui sembrava praticamente impossibile, superare quanto fatto dai loro "maestri". Ecco la formazione (limitata agli ultimi 20 anni) più forte prendendo in considerazione gli 11 migliori figli d'arte:

KASPER SCHMEICHEL

Il solo accostare il suo nome al padre Peter avrebbe potuto schiacciarlo e rendergli la carriera tremendamente difficile. D'altronde, complicato trovare, nella storia del calcio, un portiere tanto più forte del colosso danese, capace di vincere tutto con il Manchester United di Ferguson. Eppure, Kasper Schmeichel ha dimostrato grandi qualità, con umiltà e tenacia, riuscendo a entrare nell'immortalità sportiva grazie all'impresa epica del 2016, quando con il Leicester ci Ranieri vinse il titolo in Premier League.

 

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