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Malagò: “Juve-Inter il 9 marzo è unica soluzione. Nuova Calciopoli? Non c’entra, imbarazzante”

Eva A. Provenzano

Il presidente del Coni ha parlato dell'emergenza coronavirus scoppiata anche nel calcio

Giovanni Malagò, presidente del Coni, a La Repubblica ha parlato del caos scoppiato nel calcio con l'emergenza coronavirus. «Le liti tra i dirigenti sportivi? Non fa onore all'Italia. La malattia sta creando problemi enormi a tutto lo sport e il calcio deve capire che non esistono atleti di Serie A o B. Essere. Essere più popolari e guadagnare di più non dà ai calciatori più diritti rispetto a chi si è magari allenato molto più di loro per ottenere un pass olimpico. È una questione di rispetto», ha detto innanzitutto.

E sulle polemiche tra dirigenti ha anche sottolineato: «Molti di loro non hanno mai avuto una visione generale. Ognuno fa i propri interessi, lo capisco. Ma questo succede solo in Italia. Anche da noi servirebbe la figura del commissioner. Una persona eletta democraticamente dai club che decide per tutti senza che tutti e venti i dirigenti vogliano mettere il becco nelle questioni».

JUVE-INTER - Sulla sfida rinviata ha aggiunto: «Lo slittamento di un turno in tempi ravvicinati mi sembra l’unico modo per garantire al cento per cento la regolarità del campionato. La prossima settimana la Juventus non avrà la Champions League e l’Inter avrà a disposizione tre giorni per recuperare le energie prima dell’Europa League. Si è parlato di nuova Calciopoli? Ma non c'entra niente, è imbarazzante. Il fatto è che i tifosi caricano i loro dirigenti e questi li assecondano finendo per parlare come loro. Non va bene. Il calcio è formato da venti azionisti e tutti dovrebbero avere lo stesso peso. All'Assemblea di domani nessuno sarà tirato per la giacchetta ma non si può pensare di vivere in un mondo a sé, è un'emergenza planetaria ed è ora di smetterla con le beghe da cortile».

(Fonte: La Repubblica)