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Skriniar, Cassano violentissimo contro Caressa: “Capisce una minchia”. Arriva la replica

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Il botta e risposta tra Antonio Cassano e Fabio Caressa sulla frase virale di quest'ultimo su Skriniar e Baschirotto

Marco Astori

"Skriniar è un buon difensore ma è pur sempre un difensore, si sostituisce. E Pure de Vrij. Dico una cosa: io prendo Baschirotto a 4, non Skriniar a 50: nessuno dei due mi fa vincere lo scudetto ma diamo le proporzioni alle cose". Ha fatto molto discutere questa frase pronunciata da Fabio Caressa qualche settimana fa in merito all'ormai certo addio di Milan Skriniar all'Inter e alla poca riconoscenza che i giocatori hanno verso i club.

Quanto detto dal giornalista è arrivato anche alla Bobo TV, durante la quale Antonio Cassano, ex calciatore, si è soffermato principalmente sull'aspetto tecnico della frase: "Quando il signor Fabio Caressa dice che Baschirotto è meglio di Skriniar, di cosa stiamo parlando? Persone che sono incompetenti: Caressa, perché sei lì? Mi dai una motivazione valida? A fare cosa? Di cosa stiamo parlando: Baschirotto spero abbia una carriera al Real Madrid. Però parliamo di persone che vogliono un click in più: lo nomino perché era nell'oltretomba, non lo cagava più nessuno. Fabio Caressa non capisce una minchia".

Non si è fatta attendere la risposta del giornalista di Sky, che durante un suo video su YouTube, ha voluto replicare a Fantantonio e spiegare: "Non voglio fare risse o baruffe: è possibile che io abbia espresso male il concetto, lo ripeto. Questo è un momento in cui le società non possono essere più schiavi dei giocatori: è immorale che un agente e un calciatore prendano 20 milioni per accettare di andare in una squadra. E' il segnale di un sistema distorto che non funziona e che non può funzionare per le squadre anche di stati: alla lunga pagheranno anche loro, come le squadre inglesi, che spendono cifre che non rispecchiano i valori dei giocatori. Non sopporto più di vedere calciatori che prendono per i fondelli i tifosi: il fatto che allontana i giovani dal calcio è questo, non avere più riconoscibilità emotiva nei giocatori.

Però basta baciare le maglie e dire che ami Milano: se la ami resta, altrimenti non fare queste dichiarazioni. Questa cosa dei calciatori che guadagnano troppo da giovani è iniziata nei primi anni 2000, quando alcuni giocatori che guadagnavano un sacco si presentavano agli allenamenti sovrappeso e dopo nottate brave, vantandosene. Ma chi prendevano per i fondelli? Voi che pagate il biglietto. Non è più accettabile, i giocatori devono essere seri: la maggioranza è così per fortuna. Ma non è accettabile il vanto di essere scarsi professionisti perché sono esempio per i ragazzi. Come lo siamo noi d'esempio andando in onda: quando parlo ai ragazzi cerco di non offendere e usare il meno possibile il turpiloquio. Io credo sia importante e più importante non prendere in giro nessuno", ha concluso Caressa.

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