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L’Uefa preme, ma quanti nodi da sciogliere. Ecco tutti i dubbi e i problemi del “fronte del no”

L'Uefa preme, ma sono tanti i nodi da sciogliere

Gianni Pampinella

L'Uefa preme per tornare a giocare, ma sono molti i nodi da sciogliere. Molte società sono contrarie alla ripresa della stagione e la Gazzetta dello Sport prova a sintetizzare i problemi e i dubbi del "fronte del no". "Una cosa è certa: il calendario, se si riprenderà a giocare, diventerà un tetris; la data della fine della stagione incerta; sarebbero molte le norme da cambiare da parte di Fifa e Uefa. E in generale c'è la sensazione di un grande caos che si andrebbe a ripercuotere sull'anno prossimo", sottolinea il quotidiano.

1) Per chiudere entro il 30 giugno ci si dovrebbe allenare dopo metà aprile (molti giocatori sono andati via...) e riprendere a giocare il 7 o 16 maggio, costringendo i club a una gara ogni tre giorni. Con il rischio di infortuni per giocatori sotto stress agonistico.

2) Se la data di chiusura della A dovesse slittare a luglio servirà un permesso della Fifa per prolungare i contratti dei giocatori in scadenza al 30 giugno.

3) Sempre in caso di prolungamento della stagione una proroga si renderebbe necessaria anche per la presentazione dei bilanci dei club e delle licenze per l'iscrizione alla stagione seguente. Senza contare le scadenze bancarie...

4) Necessario, vista l'impossibilità di fare mercato e aggiustare i bilanci, anche modificare le licenze Uefa e gli attuali parametri del FFP.

5) Bisognerebbe rivedere tutte le date del mercato: non solo quelle di partenza (alcuni campionati finirebbero prima e altri dopo) ma anche della fine. La Fifa propone un'unica finestra dall'estate a gennaio che a molti non convince.

6) Finita la stagione con l'assegnazione delle coppe (si parla di finali a luglio o agosto), dopo poche settimane partirebbe la nuova stagione. In pratica: una breve pausa e si tornerebbe in campo (a porte chiuse) di fatto eliminando la preparazione fisica dei giocatori in una stagione che sarà ricca di eventi, compreso l'Europeo, e dunque faticosa.

7) I nuovi acquisti sarebbero direttamente catapultati in campo senza avere il tempo nè di ambientarsi nè di giocare amichevoli con i nuovi compagni.

8) Tornando a giocare, anche le rinunce delle mensilità di stipendio da parte dei calciatori potrebbero saltare.

(Gazzetta dello Sport)