La partita sul futuro di San Siro si è decisa all’ultimo minuto utile. La giunta, infatti, ha approvato la delibera sullo stadio, una svolta che Inter e Milan attendevano da tempo. Come sottolinea il Corriere della Sera, la sorpresa arriva all’ultimo secondo utile quando ormai la giunta stava per dare il via libera. "È una lettera firmata da Alberto Toffoletto, il consulente chiamato dal Comune per supportare Palazzo Marino nella vendita. Le squadre, visto l’aria che tira, chiedono garanzie nel caso si apra un procedimento penale sull’operazione di vendita o di sviluppo della Grande funzione urbana di San Siro. L’avvocato Toffoletto formula una proposta al Comune e ai club, ma da quest’ultimi non arriva una risposta. «Al momento non sappiamo se la nostra proposta sia considerata accettabile dalle squadre».

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CorSera – San Siro, via libera alla vendita: scudo ai club per future azioni penali
"Alla fine, la decisione è stata di andare avanti lo stesso riportando le proposte del consulente che diventano parte integrante della delibera. «Le parti — in caso di indagini — si impegnano, di incontrarsi per valutare la soluzione, cercare di salvaguardare l’efficacia del contratto, valutare la possibilità di addivenire alla risoluzione del contratto. Ove le indagini o il procedimento penale che impediscano la bancabilità del progetto e quindi l’avvio dei lavori si aprano nei primi 9 mesi dalla stipula del contratto di vendita, ciascuna parte potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni con restituzione della Gfu a fronte del solo rimborso del corrispettivo versato».
"Il prezzo di vendita dell’impianto e delle aree circostanti parte da 197 milioni di cui 73 saranno versati da una società veicolo controllata dai club al rogito, il resto sarà pagato a rate. Il progetto prevede inoltre che il 50 per cento dell’area resti verde: almeno 80mila mq — di cui 50mila mq di verde profondo — torneranno di proprietà comunale al termine dei lavori".
"Prima dell’approdo in Aula ci saranno un paio di Commissioni, la prima dovrebbe essere già domani, in cui verranno esaminati gli aspetti tecnici della trattativa. L’obiettivo è iniziare la discussione in Consiglio comunale il 25 settembre, in quanto «il 30 è il termine massimo per chiudere», spiega Scavuzzo, aggiungendo che «di fatto non sarà possibile accettare alcun emendamento perché andrebbe a inficiare l’equilibrio delle relazioni». Si accende la polemica: «Il ruolo del Consiglio sarà nullo», sottolinea il verde Carlo Monguzzi, a cui si aggiunge l’azzurro Alessandro De Chirico che annuncia il suo «no» alla delibera senza la possibilità di emendare il testo. Nel caso in cui la delibera dovesse essere approvata dopo il passaggio in Consiglio, i club scioglieranno la riserva se procedere o meno al rogito. Il Milan, infatti, non ha ancora rinunciato all’ipotesi San Donato".
(Corriere della Sera)
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