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fcinter1908 ultimora Adani: “Inter, gioco e palle. Che mi frega del gol sbagliato, Esposito in 17 secondi…”

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Adani: “Inter, gioco e palle. Che mi frega del gol sbagliato, Esposito in 17 secondi…”

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Intervenuto a Viva El Futbol, Lele Adani, ex calciatore, ha analizzato così la vittoria dell'Inter sul campo dell'Union Saint-Gilloise
Marco Astori
Marco Astori Redattore 

Intervenuto a Viva El Futbol, Lele Adani, ex calciatore, ha analizzato così la vittoria dell'Inter sul campo dell'Union Saint-Gilloise: "Chivu fa una partita sul campo di una squadra che dopo quasi 4 minuti ha calciato 4 volte: la prima mezz'ora, se togli l'occasione creata da Lautaro per Pio che arriva in spaccata un po' tardi, è dell'Union. Questo va detto: e perché? Perché siamo in Europa. Ed è per questo che do molto valore alla vittoria dell'Inter: è fatta col gioco e con le palle.

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Se tu lì annaspi come il Napoli, può prendere una piega: poi vi dico che l'Union non ha i giocatori e i colpi del Psv, ma ha frequenza, ritmo e idee di quel livello. Ci è voluta una gran vittoria e io ho apprezzato un fatto: dopo 17 secondi la squadra belga calcia lungo e respinge Bisseck davanti all'area. Quella palla arriva a Pio Esposito: stop, controllo, me la sposto e palla a Lautaro. Dopo 17 secondi aveva già fatto la cosa giusta. Sbaglia un gol? Che ce ne frega? Come ci arriva? Come accarezza la palla per Lautaro? Come si muove? Come si relaziona?

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Vi dico un'altra cosa: a me è piaciuto anche sul gol che ha fatto, il primo in Champions, come va a ringraziare chi gli ha dato la palla. A me piace questa cosa, sempre. Io sono soddisfatto della partita nelle difficoltà e nel livello della competizione. Ha cambiato qualcosa e ha ottenuto: ha cambiato, è un gran segnale di una squadra che gioca a quei livelli. Sarà sempre l'italiana più avanti per stare a quei livelli. La grande evoluzione di Chivu è stata accorciare il tempo sulla percezione dello spogliatoio: dall'arrivare come se fosse un loro capitano al diventare l'allenatore. Chivu essendo a capitano a 20 anni entra da capitano, poi con le idee e la credibilità è diventato allenatore".