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Agresti: “Allenatore e mercato, ecco tutti gli errori dell’Inter. La sensazione è che…”

Inter Chivu
Il giorno dopo Juventus-Inter, Stefano Agresti ha analizzato in particolare il momento dei nerazzurri
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Il giorno dopo Juventus-Inter, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti ha analizzato in particolare il momento dei nerazzurri. "Sei punti di distacco dai bianconeri e dal Napoli dopo appena tre giornate. Un lungo cammino disastroso che è cominciato addirittura in primavera e che ha portato l’Inter a perdere tutto. Una serie di disfatte che si allunga in modo inquietante da una stagione all’altra, come se l’estate non fosse esistita. Una maledizione? Macché, non crediamo a certe cose. Non ci sono incantesimi o misteri dietro questo tracollo, ma soltanto tanti, troppi errori. Tra la scelta dell’allenatore e le scelte di mercato".

"Se guardiamo la formazione che ha perso contro la Juve incassando altri quattro gol — e fanno sei in tre gare — forse già possiamo avere una prima risposta sul motivo per cui nella nuova Inter niente sembra essere cambiato rispetto alla vecchia. I giocatori sono gli stessi che sono stati protagonisti dei fallimenti vissuti sul finire della scorsa stagione. Allo Stadium l’unico uomo diverso tra i titolari era Akanji. E anche quando si è trattato di intervenire a gara in corso, Chivu ha preso decisioni che hanno in qualche modo rinnegato il dispendiosissimo mercato estivo. In mezzo al campo come prima mossa ha preferito Zielinski a Diouf e Sucic , entrato solo all’82’; sulle fasce si è fatto ricorso addirittura al vecchio Darmian anziché a Luis Henrique, pagato la bellezza di 25 milioni". 

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"La sensazione è che in estate l’Inter avesse bisogno di cambiamenti sostanziali tra i titolari e non tra i rincalzi. Serviva discontinuità con il recente passato anche per portare freschezza, entusiasmo, energia là dove c’erano e ci sono delusione e tensioni. E occorreva rafforzare in modo differente la difesa, aprendo una riflessione profonda pure su Sommer. E si arriva a Chivu, che oggi appare l’icona della crisi dell’Inter. Portato sulla panchina nerazzurra nonostante l’inesperienza, ha provato a cambiare la squadra di Inzaghi con gli stessi calciatori usati dal suo predecessore. Finora non ce l’ha fatta. Anzi, se possibile il rendimento è peggiorato".

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"E il tentativo di riuscire nell’intento appare arduo: come possono gli stessi calciatori che hanno giocato per anni in un modo — proprio gli stessi — cominciare d’improvviso a fare qualcosa di diverso, e a farlo bene e con successo? Cristian ha provato a ribaltare il gattopardiano «cambiare tutto affinché niente cambi»: lui non vuole cambiare niente, nemmeno qualche calciatore, affinché tutto cambi, e cioè il gioco, i risultati, la tenuta difensiva, l’atmosfera. Ci si può davvero riuscire? E ha chance di farcela un allenatore che non ha un passato importante in panchina? Di sicuro serve un’inversione di tendenza. Subito".

(Gazzetta dello Sport)