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Cairo: “Serie A da finire entro il 30 giugno: ecco qual è il grande rischio”

Alessandro De Felice

Il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni su Sky

Intervenuto nel corso di Sky Sport 24, il presidente del TorinoUrbano Cairo ha parlato dell'emergenza Coronaviruse la situazione del mondo del calcio: "Il più grande apprezzamento va ai medici e tutti coloro che sono in prima linea perché rischiano di essere contagiati. Stanno facendo un lavoro pazzesco, riuscendo a curare tutti al meglio delle possibilità in un momento così difficile. Secondo me è giusto voler salvare i campionati e le coppe, ma andare oltre il 30 giugno rischia di essere davvero un problema perché vai a intaccare la prossima stagione. Il 30 luglio significa che ad agosto i giocatori devono riposarsi per riprendersi da una stagione lunga e stressante, poi bisognerà preparare la nuova annata e si arriverebbe a iniziare il campionato a metà ottobre. Diventerebbe una cosa molto complicata, rischiando di compromettere due stagione. Dobbiamo finire il campionato entro il 30 giugno, ma non c'è bisogno di accanimento per non commettere un errore in vista della prossima stagione".

RISCHI -"Il contagio internazionale non sappiamo quando finirà, con paesi confinanti in cui lo sviluppo è ancora arretrato rispetto a noi. Rischia di essere molto pericoloso. Non sappiamo quando arriveremo al picco e la vedo complicata. Non possiamo giocare a tutti i costi, mettendo a rischio la salute di chi gioca ed è intorno alla squadra, dei tifosi allo stadio". 

PREVISIONI -"Chiudere il 30 giugno vorrebbe dire allenarsi a partire dalla metà di aprile, ma per come vedo le cose mi sembra molto difficile. Andare troppo avanti rischia di essere un problema per il futuro. Poi c'è il discorso della salute economica dei club. Dobbiamo trovare dei punti d'incontro affinché i sacrifici vengano ripartiti tra tutti. Questo naturalmente a meno di notizie super positive nei prossimi giorni. Se in Cina hanno comunicato la quarantena a inizio gennaio e la scioglieranno a inizio aprile, da noi che abbiamo un numero simile di casi e abbiamo iniziato dieci giorni fa... la quarantena dovrebbe durare almeno fino a tutto maggio".

ASPETTO ECONOMICO -"L'indebitamento è un fatto innegabile, però siamo di fronte a un problema mondiale, che coinvolge tutti e oggi dobbiamo capire cosa ci consente di fare. L'indebitamento c'è e c'era anche prima, il problema è provare a risolvere una situazione epocale, totalmente imprevista e mai vista prima".

SCUDETTO E RETROCESSIONI -"Non lo so, va discussa in FIGC, in Lega, per trovare delle soluzioni. Ci vogliono anche rimedi senza precedenti per una situazione senza precedenti: in queste prime riunioni fatte via Skype, qualcuno diceva che gli allenamenti sarebbero continuati, ma io avvisavo che i numeri dicevano altro".

BRUTTA FIGURA - "Io vedo più unione, chi si muove in maniera isolata li conto sulle dita di una mano. C'è chi antepone i propri interessi a quello generale, è avvenuto per tanti anni in Lega e questo ci ha fatto perdere terreno rispetto ai grandi campionati europei. Questo atteggiamento di bottega ha penalizzato i ricavi e sta dando una pessima immagine del calcio italiano".