Serena: “Calhanoglu dovrà essere uomo in più col Barcellona. Con Lewandowski in campo…”

L'ex attaccante dell'Inter, Aldo Serena, in studio tra gli ospiti di Skysport, ha detto la sua dopo Inter-Verona. «Non era facile prepararla con la partita di martedì alle porte e ha cambiato tanti elementi. la squadra si è comportata bene. la prova di qualcuno ce l'ha avuta. Il Verona ha alzato il baricentro nel secondo tempo e ha messo in difficoltà un po' l'Inter rimaneggiata che ha voluto prendersi i tre punti non è stata esaltante ma è riuscita a restare in scia al Napoli», ha detto a proposito della gara degli uomini di Inzaghi contro la formazione di Paolo Zanetti.

Titolari e riserve

«Il raffronto di quelli che entrano con i titolari è difficile. Il pubblico si aspetta che Taremi, Arnautovic facciano giocate come i titolari, ma spesso non succede e si innesca un meccanismo di scarsa autostima e chi gioca invece deve essere centrato. Forse le riserve quest'anno non sono riuscite ad avere certi atteggiamenti mentali. Nel 90-91quando noi dell'Inter abbiamo vinto la Coppa UEFA e ci siamo giocati il campionato con la Samp abbiamo vinto solo la Coppa UEFA e abbiamo fatto cinquanta partite senza rotazioni, i ritmi erano diversi. Inter ha pagato questo deficit più che in Champions, in campionato», ha aggiunto l'ex giocatore.

Inter-Barcellona

Sulla prossima gara che vede impegnati i nerazzurri in Champions, Serena ha detto: «Il recupero di Lewandowski? Non cambia il modo di giocare del Barcellona con Lewandowski in campo, ma la pericolosità in area del Barcellona. Vitinha, Pedri, sono grandi giocatori. Ma l'Inter ha Calhanoglu e non ce l'ha avuto all'andata. Spero che il turco abbia recuperato e attraverso lui, l'Inter possa fare i cambi di gioco. Il Barça a volte lascia spazio nei cambi di gioco e lui può essere la bilancia che pende a favore dell'Inter martedì. Il Barcellona si dimentica della fase difensiva? Non si dimenticano. La fanno in prima battuta, nella metà campo degli altri. Con una coordinazione unica, un'intensità per novanta minuti specie sul possessore di palla. Loro pressano costantemente, hanno qualità e intensità nella fase di non possesso, sono meno stressati. Hanno un gioco divertente e meno faticoso sotto quel profilo e gli viene facile».

(fonte: Skysport)