I nerazzurri afrontano questa sera a San Siro i catalani nella gara di ritorno delle semifinali di Champions League
Fabio Capello, nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, si è soffermato sulla sfida tra Inter e Barcellona: "Stasera mi aspetto San Siro nel suo massimo splendore per 90' (omagari anche 120'...) di adrenalina pura. Inter-Barcellona è una semifinale incerta, come ci ha confermato il 3-3 dell'andata, e resa ancora più imprevedibile dagli stili di gioco molto differenti delle due squadre. Che cosa augurarsi? Soprattutto che i ragazzi di Inzaghi interpretino la partita come fatto nella ripresa in Catalogna più che nel primo tempo. Quindi con quella giusta dose di coraggio che al Montjuic si è vista soprattutto nella seconda frazione.
In questo senso, la scelta di Simone di puntare di nuovo su Dimarco e non su Carlos Augusto è un segnale: su quella fascia c'è Lamine Yamal, ma non cambia il piano gara e si proverà a faremale ai blaugrana non rinunciando alla qualità dell'esterno mancino titolare, nonostante l'ex Monza abbia fatto sicuramente meglio dal punto di vista difensivo la scorsa settimana. I cambi di campo da destra a sinistra e da sinistra a destra con due frecce come Dumfries e Dimarco possono essere una delle chiavi della qualificazione.
In queste ore di avvicinamento alla partitissima, un ruolo cruciale lo sta avendo pure l'infermeria. Lautaro pare ce la faccia ed è una bella spinta tutto l'ambiente. Perché prima che un grande attaccante, Martinez è un capitano vero, con il suo spirito e i suoi valori indiscutibili. Dall'altra parte, Lewandowski andrà almeno in panchina. Un recupero altrettanto importante, perché certi palloni che sono transitati pericolosamente nell'area interista a Barcellona, con il polacco forse avrebbero generato altri gol: sotto porta ha pochi rivali almondo.
Per come la vedo io, nei grandi appuntamenti è sempremeglio che le due squadre si presentino con tutte le loro stelle. Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia: un campione non al top a volte può diventare un problema, piuttosto che una soluzione. Vedremo Lautaro e Lewa come staranno. Al di là degli infortuni (l'Inter non avrà Pavard, il Barça è senza i terzini Koundé e Baldé), io credo che Inzaghi debba pretendere di più dal suo centrocampo e, in particolare, da Calhanoglu. Il turco mi è sembrato il più in difficoltà di fronte alla feroce pressione degli avversari. Calha, così come Barella e Mkhitaryan, dovràmettere più qualità, velocità e coraggio nelle giocate, altrimenti il rischio è che il pallone torni sempre troppo in fretta nei piedi educati dei catalani.