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Al termine della sesta giornata di Serie A, dalle colonne del Corriere della Sera, Paolo Condò fa il punto sulla corsa scudetto.
"E improvvisamente le cinque favorite si ritrovarono ai primi cinque posti. Lo 0-0 di Juve-Milan, il negativo del 4-3 eccessivo col quale la Juve vinse lo scontro diretto con l’Inter, lancia in fuga il Centro-Sud rappresentato da Roma e Napoli. Il Milan perde contatto ma dribbla un altro ostacolo. Gara improntata alla robustezza assai più che al genio, con l’eccezione del funambolico Conceicao (perché toglierlo?). Ma desta impressione la quantità di costoso talento messa in campo nel tratto conclusivo, da Leao a Nkunku, da Vlahovic a Openda, e lo zero che ha prodotto".
"Le capoliste sono così rimaste due, e quella prevista — il Napoli campione — ha fatto per la quarta volta una fatica inenarrabile per vincere una partita in casa. Passi per il 2-1 di Champions allo Sporting, ma come già il Cagliari battuto al 95’ e il finale ansimante del 3-2 al Pisa, anche il Genoa ha creato grossi problemi a Conte, arrendendosi soltanto al poderoso ritorno di fiamma guidato dal subentrato De Bruyne. Sei partite costituiscono un segmento sufficiente per dare una prima profondità alle impressioni di fine estate, perché negli ultimi quattro anni la seconda pausa nazionali — questa di ottobre — ha sempre visto davanti tre delle quattro squadre destinate alla Champions".
"Dopo la pausa si riparte con Roma-Inter, che un po’ a sorpresa sarà il match tra miglior difesa e miglior attacco. Chivu ha finito di ricomporre il puzzle saltato in aria a Monaco, e ci ha aggiunto quella verticalità che è fra i moderni sinonimi di spettacolo. Sarà una bella partita".
(Corriere della Sera)
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