"Il mercato aveva poi una missione supplementare, quella di surrogare, in campo e fuori, l’esperienza e la personalità di Giroud e Kjaer, i grandi vecchi andati a chiudere le carriere in contesti meno esigenti. La scelta del nuovo centravanti, in particolare, era il barometro della prospettiva RedBird, e la prima opzione, quella di investire su un possibile fuoriclasse come Zirkzee, ci piaceva. Non è ancora del tutto chiaro cosa sia l’olandese ex Bologna, come a volte succede a chi sa fare bene troppe cose. Si sarebbe sposato bene con Leao, un altro fuoriclasse potenziale che ha la “colpa” — passateci il paradosso — di pensare a giocare prima che a segnare? Chissà. La decisione di non pagare agli agenti le commissioni esagerate insite in una clausola bassa è ovviamente rispettabile. Sfumato Zirkzee, la scelta di andare con decisione su Alvaro Morata convince per tre motivi: il valore intrinseco del giocatore, le sue capacità di sponda per gli inserimenti degli esterni e la sua età".
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