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Garlando: “Vecchia Inter contro il Milan giovane: ecco perché Conte sceglie Kolarov. E Lukaku…”

Foto: Sky Sport

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha descritto così Inter-Milan in programma questa sera

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando ha descritto così Inter-Milan in programma questa sera:

"Quel 10 gennaio 1909, nel primo derby ufficiale della storia, sul campo di Porta Monforte, il Milan passò in vantaggio con Attilio Treré, difensore-centrocampista di 22 anni, che chiamavano Kaiser perché portava i baffi come l’imperatore tedesco e vinse uno scudetto anche da portiere. Il primo gol dell’Inter lo firmò Achille Gama, 17 anni, che a fine carriera avrebbe fatto l’arbitro. Da allora, il derby di Milano non ha mai smesso di essere un gioco da ragazzi. Franco Baresi era il Piscinin, Minaudo un debuttante di 19 anni quando firmò uno dei gol più iconici della Stracittadina. Mazzola e Rivera segnarono la prima rete da derby a 20 anni".

GIOVANI E VECCHI - "La verità è che il derby è come l’amore: una passione senza età. E così stasera Pioli precetta i ragazzi del ’99 (Dalot, Saelemaekers, Diaz, Leao), mentre Conte richiama i reduci (Kolarov, 35 anni; Sanchez, 32; Perisic, 31; Darmian, 31), conferma i veterani (Vidal, 33) e lascia nel cofanetto dei gioielli i giovani Bastoni e Hakimi. [...]  È proprio pensando alla catena dalla gamba forte, Theo-Leao, che Conte ha scelto la soluzione più protettiva (Darmian), riservandosi la corsa fresca di Hakimi per la seconda parte del match e attaccando inizialmente a sinistra con Perisic che troverà una fascia molto meno fisica (Dalot, Saelemaekers). Kolarov dovrà recitare il copione di Bastoni: rompere la linea per accorciare in avanti quando serve e, soprattutto, partecipare alla costruzione e innescare la ripartenza lesta, perché il Milan, come ha dimostrato l’Atalanta, può soffrire le transizioni veloci".

CENTROCAMPO - "A Barella e Vidal, carnefici della Signora, il compito di intercettare il tridente creativo rossonero tra le linee e di cercare il gol oltre lo scoglio muscolare piazzato da Pioli davanti alla difesa: Kessie-Meité. Detto delle squadre, passiamo agli eroi. Non si scappa, sarà un’altra faida tra Lukakue Ibrahimovic. Big Rom segna da tre derby consecutivi, Zlatan tre gol li ha segnati negli ultimi due. Il penultimo derby l’ha vinto l’interista, l’ultimo il milanista. In campionato sono entrambi a quota 12. Tira aria di resa dei conti. Sono diversi, anche nell’educazione dei giovani compagni. Ibra è il fratello maggiore che ricorre allo scappellotto, se intuisce che il fratellino prende una brutta piega".

LUKAKU - "Big Rom è fratellone che protegge e spiega. Se lo svedese si sente dio, il belga è più angelo custode. Dopo il gol di Barella alla Juve, Lukaku ha affiancato la corsa gioiosa del ragazzo afferrandolo per un braccio, è sembrato il fratello maggiore che passa da scuola a prendere quello più piccolo. Entrambi questa sera metteranno la baionetta all’orgoglio. [...] Stasera (Ibra, ndr) ruggirà. Come ruggirà Lukaku che ha messo in fila quattro insolite partite senza gol e vuole spezzare la catena. Ieri Pioli e Conte hanno buttato lì parole dimesse, di circostanza. Per non lasciar intuire la voglia tremenda di vincere questo derby, che getterà nella finestra di chi perde un sacchetto di problemi e ricascherà sullo scudetto".

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