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Cds – Conte e Marotta, una rivalità finalmente astiosa. Non si sopportano e non fanno nulla…

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Sfida senza esclusioni di colpi quella tra il tecnico del Napoli e il presidente dell'Inter
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

È stata una sfida senza esclusioni di colpi quella tra Antonio Conte e Beppe Marotta. Con molta probabilità la diatriba dialettale iniziata nel post di Napoli-Inter e continuata martedì dal tecnico, è destinata a durare per tutto l'arco della stagione.

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"Evviva Antonio Conte e Beppe Marotta. Evviva una rivalità finalmente astiosa, sopra le righe, che non segue i codici imperanti del buonismo. Lontana dalla melassa di dichiarazioni ovattate che hanno fatto salire a livelli ormai nauseabondi la glicemia del calcio italiano. Conte e Marotta sanno comunicare piuttosto bene, ciascuno col suo stile. E sanno anche che lo sport si nutre di rivalità, i dualismi piacciono. Conte e Marotta non si sopportano e non fanno nulla per nasconderlo. Il presidente dell’Inter ambisce a essere un po’ più raffinato, studia e applica da anni la comunicazione delle spigolature. Ha il piglio ecumenico".

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"Conte, invece, è più diretto. È il Carlos Monzon della comunicazione. Va dritto al corpo. Colpisce una volta, due, tre, finché l’altro non si piega dal dolore. E se n’è tolte di pietre dopo Napoli-Inter. Difficile, se non impossibile, stabilire se abbia goduto di più per il 3-1, per aver fatto saltare i nervi in campo a Lautaro e compagni (Chivu lo ha candidamente ammesso nel post partita) o per essersi sfogato davanti ai microfoni. I due si sono conoscono alla perfezione. Dai tempi della Juventus. Perciò Marotta lo volle all’Inter. Sacrificò Spalletti per lui. Lo fece perché sapeva che con Conte si raggiunge l’obiettivo. Sempre. Quante dovette sopportarne Marotta in quel biennio interista, al confronto per De Laurentiis è una passeggiata di salute".

(Corriere dello Sport)