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fcinter1908 ultimora Equilibrio, condizione fisica e non solo: l’impronta di Chivu. E c’è un’altra grande novità

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Equilibrio, condizione fisica e non solo: l’impronta di Chivu. E c’è un’altra grande novità

Equilibrio, condizione fisica e non solo: l’impronta di Chivu. E c’è un’altra grande novità - immagine 1
Dopo un avvio zoppicante, l'Inter sembra aver ingranato la marcia giusta e adesso la mano del tecnico si vede
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Contro il Cagliari è arrivata la terza vittoria consecutiva tra campionato e Champions. Dopo un avvio zoppicante, l'Inter sembra aver ingranato la marcia giusta, adesso la mano di Cristian Chivu inizia a vedersi.

"L’Inter di Cagliari è stata la migliore di questo inizio di stagione. Approccio giusto, per non alimentare le velleità degli avversari. Manovra fluida, rapida, niente palleggio sterile. E, finalmente, equilibrio e, quindi, fase difensiva efficace, senza correre rischi nelle ripartenze, come era accaduto con il Sassuolo", si legge sul Corriere dello Sport.

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"Vero che, per uno scorcio di ripresa, prima del raddoppio di Esposito, il Cagliari aveva cominciato a spingere con maggiore convinzione. L’Inter, però, è rimasta compatta, non si è mai allungata, o spezzata. Merito di una linea difensiva sempre alta, che ha accompagnato il centrocampo. A proposito, proprio la mediana era stato il reparto in maggiore difficoltà nelle prime uscite. In Sardegna, invece, lo storico trio è stato impeccabile in entrambe le fasi: movimenti sempre precisi, comprese le classiche rotazioni, per complicare la vita ai padroni di casa, ma anche attenzione in fase di non possesso, evitando di lasciare varchi pericolosi. Perché non si era visto prima, allora? Beh, la spiegazione è semplice: ritardo di condizione. A differenza delle altre squadre, ad eccezione della Juventus, l’Inter ha cominciato la preparazione solo a fine luglio. Insomma, doveva mettersi in pari".

Inter Chivu

"In più, il lavoro estivo, a differenza del passato, è stato più intenso e i carichi andavano smaltiti. Ora che anche quel passaggio è stato superato, peraltro senza nemmeno un infortunio (altra grande novità), la gamba gira a dovere. Calhanoglu è tornato nella sua miglior versione, Mkhitaryan, non giocando sempre, ha più energie e Barella ha finalmente recuperato la lucidità nelle giocate e nei movimenti. La conseguenza è che così è assai più semplice verticalizzare e far arrivare il pallone velocemente alle punte". 

(Corriere dello Sport)