- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
La foto virale dell’Inter di Chivu: dal paintball a quella frase simbolo di Barella
Sulle mensole di Appiano c’è spazio per una nuova foto. Arriva dall’Olimpico e coinvolge tutti. Ritrae l’abbraccio della squadra a Chivu dopo la vittoria con la Roma. C’è Barella con gli occhi chiusi e i pugni stretti; c’è Calhanoglu che se la ride; c’è Dimarco che arriva e apre le braccia.
Ci sono De Vrijj, Martinez e il ventenne Calligaris, reduce dalla vittoria con l’Under 23 di venerdì sera e planato all’Olimpico con la prima squadra. Ci sono tutti. Ed è la foto perfetta per raccontare l’Inter di Chivu. La Gazzetta dello Sport racconta così l'esultanza dei nerazzurri dopo il triplice fischio di Roma-Inter: tutti addosso a Chivu.
"L’allenatore nerazzurro ha rialzato la testa a una squadra rimasta scottata dalla scorsa stagione. L’ha fatto col dialogo e anche con astuzia, senza intaccare l’ossatura generale di un gruppo rodato e soprattutto abituato: il 3-5-2 non si tocca, al massimo si migliora, si evolve. Questo il messaggio inviato a tutti.
Da qui la verticalità - uno dei punti cardine della sua filosofia - e il passaggio graduale dal fraseggio forsennato a un gioco diretto. L’esempio è il portiere. Sommer e Martinez sono meno coinvolti rispetto all’anno scorso. La squadra costruisce più alta e lo fa con i difensori.
Akanji, professione braccetto, sembra sia all’Inter da tre anni ad esempio. Pio e Bonny, invece, sono i soldati di Cristian: al primo diede la fascia di capitano in Primavera, al secondo dispensò fiducia nelle 13 gare di Parma. Nelle ultime due sfide ha segnato due gol e servito tre assist. Questione di rapporti, un altro mantra dell'allenatore fin dalla Primavera, quando portava i suoi a giocare a paintball.
Barella ha definito l’allenatore “l’uomo giusto per la rinascita”."Sono dell'idea che l'Inter è sempre stata forte anche nei momenti difficili. Ci sono state delle delusioni: la testa fa tanto, non sono solo piedi nel calcio. Avevamo bisogno di fiducia e ritrovarci. Chivu è stato un esempio: ha avuto nella sua carriera anche delle delusioni oltre alle vittorie e chi meglio di lui ci poteva aiutare nel nostro percorso di rinascita se così si può chiamare"
Pablo Neruda diceva che nascere non basta. "È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”. L’Inter lo sta facendo con passi sempre più grandi. Tanto c'è Chivu a guidare la truppa"
© RIPRODUZIONE RISERVATA