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Gentile: “L’Inter di Chivu è come quella di Inzaghi, ma diversa. Ecco le uniche novità”
Sul sito di Sky Sport, il giornalista Riccardo Gentile ha fatto un confronto tra l'Inter di Cristian Chivu e quella di Simone Inzaghi. "Due punti in più in Champions League, dopo quattro partite, ma senza affrontare il Manchester City. Da un anno all’altro è questa la differenza tra l’Inter di Chivu e quella di Simone Inzaghi. I punti in campionato sono gli stessi, 24, un gol in più segnato e uno in meno subito. Cos’è cambiato allora? Quali sono le differenze? Il primato in classifica alla pari della Roma? In fondo di questi tempi, un anno fa, l’Inter aveva un solo punto in meno del Napoli capolista. Eppure, le differenze ci sono eccome. Tanto per cominciare le alternative in attacco, più giovani e di conseguenza con un fuoco dentro che Taremi e Arnautovic dimostravano di non avere".
"Un gol a testa in Champions League e nessuno in campionato a novembre di un anno fa. Esposito e Bonny, invece sono già a quota 6, con l’ex Parma 4 volte a segno in Serie A, come Lautaro. E poi il coinvolgimento di più giocatori, lo ha detto lo stesso Zielinski pur avendo giocato meno minuti rispetto alla scorsa stagione finora. Per non parlare di Frattesi che con Inzaghi aveva già disputato il doppio dei minuti, segnando 3 gol in campionato. È vero, non c’era Sucic, un altro giovane e di grande qualità, proprio come Esposito e Bonny".
"Chivu ha tra le mani una rosa migliore, più completa e con calciatori che gli danno la possibilità di giocare un calcio più rischioso, ma anche più verticale. I dati del possesso palla dicono che ancora oggi l’Inter è la squadra che palleggia di più in tutta la Serie A, ma anche che impiega molto meno tempo per arrivare a far male all’avversario di turno. Nel suo DNA, però, sono rimaste e non poteva essere altrimenti alcune costanti dell’Inter di Inzaghi, su tutte la sintonia tra Bastoni e Dimarco che anche contro la Lazio sono stati tra i migliori in campo. Per non parlare delle solite garanzie offerte in mezzo al campo da Calhanaglou e Barella".
"E poi c’è Lautaro Martinez, il simbolo, il trascinatore. Lo era ieri e lo è anche oggi. È stato il 'Toro', con Thuram infortunato, a far sentire a proprio agio sia Bonny che Esposito in questa prima parte di stagione. Per questo il 5-0 patito in finale di Champions League è più che mai in archivio, per questo l’Inter di oggi ha lo stesso rendimento dell’Inter di ieri".
(Sky Sport)
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