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Ibrahimovic: “Mourinho e Guardiola hanno cambiato il calcio. Milan? Dissi a Cardinale…”

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Le parole dello svedese tra i protagonisti di giornata al Festival dello Sport di Trento raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it Andrea Della Sala
Daniele Vitiello
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Anche Zlatan Ibrahimovic presente questo pomeriggio a Trento al Festival dello Sport di Gazzetta. Queste le sue parole, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it Andrea Della Sala: "Milan? A Cardinale dissi '0 succedono queste tre cose o non entro. Progetto a lungo termine, vincere, perché tutto quello che voglio fare é vincere, ed essere me stesso. Se non ti va bene é un problema tuo".

FIGLI - "Non li giudico, sono già giudicati per colpa mia. Li ho sempre protetti tutti e due, hanno il cognome di mia moglie anche se sanno chi sono. Si allenano al Vismara ma io non ci entro da due anni. Devono meritarsi tutto quello che fanno".

MOGLIE - "Non sono sposato quando le ho chiesto di sposarmi ha detto no. É l'unica che in questo mondo mi dice no, poi non volevo perdere il 50%. No, stiamo bene dai".

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MILAN - "Stanno andando bene. Allegri allenatore vincente ha portato la sua esperienza, il suo equilibrio. La società ha tirato su una buona squadra, dobbiamo mettere max nelle migliori condizioni possibili. Poco gioco? Con lui ho vinto, Milan ha il DNA della vittoria. Se vinci queste critiche si allontanano, se non vinci arrivano le critiche. Secondo me la squadra sta giocando bene. Non vedo il non gioco, sta anche portando risultati. Abbiamo litigato tante volte. Tutti si ricordano a Londra contro l'Arsenal. Quando perdo non sono contento, mi ha fatto una battuta poi da lì abbiamo discusso. Quando ci sono due vincenti in una stanza è così. Ma e normale, per i giornalisti e un momento in cui possono scrivere ma per noi è normale".

SPOGLIATOIO - "C'ero dopo la Juve, tutti arrabbiati dopo la partita perché volevamo vincere e poi é la zona di Allegri. Quando finisce il suo discorso, poi si va dai giocatori individualmente. La risposta subito dopo la partita è diversa dal giorno dopo. Devi stare attento dopo la partita, erano arrabbiati. Leao? Se non si parlava di Leao non era tra i più forti. Quando abbiamo vinto lo scudetto era molto più giovane, per me ha vinto da solo, ha fatto la differenza. Leao ha vinto lo scudetto da fenomeno, ha vinto la supercoppa due anni fa entrando e facendo la differenza. Giocatore a cui chiediamo tanto. Ci aspettiamo tanto da lui perché è uno dei più forti al mondo".

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MODRIC - "È un maestro, lui non gioca a calcio, é il calcio. La società era convinta che mancava esperienza, prima l'allenatore poi il resto. Unico giocatore del Real mai infortunato l'anno scorso, ha una mentalità incredibile. Passione, identità, é un maestro. Se c'era lui allungavo di due anni la carriera. Contenti di quello che porta in campo e fuori dal campo. Averlo di fianco ti dà motivazione ed energia. Se lui corre quelli di fianco corrono al doppio".

MOURINHO/GUARDIOLA - "Hanno cambiato il calcio, sono cresciuto tanto con loro. Hanno fatto la storia, mi hanno voluto in squadra. Due persone diverse, due vincenti, uno crede più nel gioco, Mourinho vuole vincere. Guardiola perdonato? Io ho risolto il problema, l'ho visto a New York era contento. Capello mi ha portato alla Juve e da lì e iniziato il percorso per diventare fuoriclasse. Capello ti alza e poi ti schiaccia, ti fa sentire wow e dopo zero. Lui aveva la sua strategia per entrare nella testa dei giocatori. Gli allenatori non devono essere professori, a volte basta essere dei manager. Mi ha trasformato da normale ad animale".

CAMARDA - "Ci tengo tanto, nel 2019 mi ha mandato un messaggio e l'ho visto solo l'anno scorso. Aspettavo che facesse il suo primo gol per farlo vedere. Molto contento per lui. Manca ho numero 9 in Italia. Derby con Esposito? Cosa?".

ITALIA - "Conosco Gattuso, uno che ti carica, ti dà adrenalina, un vincente. Gli auguro di fare il meglio possibile. Italia deve essere ai mondiali, ma deve iniziare dalle giovanili. Difficile che quelli di oggi possano giocare nelle squadre del passato".

TOP 3 - "Zlatan, Ibra e Ibrahimovic. Mi tolgo, Ronaldo il Fenomeno, lui era il calcio, lui era uno che volevi copiare. Secondo Maradona, lui era se stesso e giocava con emozione. Terzo Messi per quello che ha vinto, non so se gli manca qualcosa".

AMICI - "Con Maxwell abbiamo giocato tanti anni insieme, stesso procuratore, siamo cresciuti insieme, un calciatore elegante".