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Inter, ecco qual era l’idea iniziale di Chivu. Mercato ha cambiato i piani, ora il tecnico…

Andrea Della Sala Redattore 
Il tecnico dell'Inter aveva in testa un'idea chiara di squadra. Poi il mercato ha cambiato gli scenari e anche il lavoro dell'allenatore

Il tecnico dell'Inter Cristian Chivu aveva in testa un'idea chiara di squadra. Poi il mercato ha cambiato gli scenari e anche il lavoro dell'allenatore nerazzurro.

"In casa Inter la speranza di vivere un’altra stagione da protagonisti passa principalmente dal raggiungimento di un compromesso. Quando Cristian Chivu ha scelto di raccogliere l’eredità di Simone Inzaghi ha precisato quale strada avrebbe voluto percorrere. Lo ha fatto nel segreto degli uffici di viale della Liberazione, nei dialoghi avuti più volte con la dirigenza, e anche urbi et orbi in conferenza stampa. Non ha accennato a rivoluzioni o stravolgimenti, ma dal primo momento ha fatto capire di voler lasciare comunque il segno: senza limitarsi a gestire lo spogliatoio con il pilota automatico, né promuovendo una sorta di autogestione", scrive il Corriere dello Sport.

Il mercato ha poi assunto per vari motivi una traiettoria diversa da quella auspicata all’inizio, che ha portato di conseguenza anche il tecnico a rivedere i suoi piani. Il passaggio al 3-4-2-1 è al momento congelato, perché mancano alcune caratteristiche tecniche e anche il tempo ormai per lavorare, considerando l’obbligo di rincorrere in classifica dopo appena quattro giornate. La base è rimasta inalterata: il 3-5-2 è appiglio saldo sul quale la squadra sta provando a ritrovare fiducia e continuità di risultati. Non per questo, però, Chivu ha rinunciato a voler mettere mano allo spartito: vuole comunque che i calciatori insistano su alcuni concetti.

"Dovrà essere bravo il rumeno a trovare una soluzione che permetta di coniugare le novità che ha in mente, e che non vuole di certo abbandonare, a una maggiore solidità. Conosce perfettamente il contesto in cui allena e sa benissimo che la possibilità di successo in Italia passa dalla capacità di soffrire e incassare meno gol possibili. Nel suo caso, dipende anche dalla sintesi da raggiungere tra la sua idea di calcio e il gruppo che ha a disposizione. Sensibilità e intelligenza non gli mancano, né tantomeno la capacità di empatizzare col gruppo, come dimostrano le parole non banali di tanti dei senatori in questi mesi. Un’ottima base da cui partire, ma bisogna fare in fretta: la stagione sta già entrando nel vivo", aggiunge il quotidiano.