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Rivedere il calendario del calcio mondiale. Non solo per adeguarsi alle esigenze di atleti, club e nazionali, ma anche per rimodellare un programma che negli ultimi anni qualche fuga in avanti l'ha già fatta. L'esempio più eclatante è stato l'esperimento del mondiale 2022, svoltosi in inverno in Qatar, per comprensibili ragioni climatiche. "E' stato un esperimento che ha avuto successo", ha voluto sottolineare il presidente della Fifa, Gianni Infantino, giunto a Roma per l'assemblea dell'European football clubs (Efc).
E allora perché non replicarlo, ci si chiede, cominciando ad accarezzare la pazza idea di studiare per il futuro una soluzione simile. Non si potrà fare nulla prima di Arabia Saudita 2034, perché fino a quel momento le date sono bloccate. Resteranno estive, infatti, le prossime due manifestazioni. Quella in Stati Uniti, Messico e Canada del 2026, così come l'edizione del 2030 che sarà ospitata da Marocco, Portogallo e Spagna, più tre gare che invece andranno in scena in Sud America (Uruguay, Argentina e Paraguay).
"Sembra abbastanza ovvio per i Mondiali, certi tornei non si possono giocare in estate in alcune località, quindi dovremo cambiare il calendario - le parole di Infantino -. Ne stiamo parlando, ma non solo per il Mondiale che si svolgerà tra nove anni in Arabia Saudita. La riflessione deve essere generale. A luglio fa molto caldo per giocare anche in alcuni Paesi europei, quindi forse dobbiamo riflettere su questo". L'idea è ora sul tappeto. "Ma dobbiamo avere la mente aperta", ha concluso il numero 1 della federazione internazionale.
(ANSA)
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