L'Inter al Maradona ha vissuto un pomeriggio paradossale. Nel primo tempo aveva gettato le basi per allungare ulteriormente la striscia di risultati utili, magari anche con una vittoria, per dare un'altra spallata al Napoli già in difficoltà degli ultimi giorni e calcare con forza il proprio nome nella lista delle candidate al tricolore.

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Inter caduta nel trappolone: Chivu ha capito perché. E Conte non ricorda che…

NAPLES, ITALY - OCTOBER 25: Head coach of FC Internazionale Cristian Chivu shakes hands with head coach of SSC Napoli Antonio Conte before the Serie A match between SSC Napoli and FC Internazionale at Stadio Diego Armando Maradona on October 25, 2025 in Naples, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)
E' mancato sicuramente un pizzico di fortuna alla squadra di Chivu, ma ancor di più la lucidità giusta all'arbitro Mariani nel gestire l'episodio che ha sbloccato la gara. Sarebbe bastato attendere che la palla uscisse, senza fischiare, dopo il contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo, per dare al VAR la possibilità di giudicare al monitor quanto accaduto ed eventualmente predisporre l'on-field review. Quel fischio, invece, su imbeccata assurda da parte del guardalinee ha tagliato fuori la tecnologia, come da protocollo. Un errore madornale, seppur da solo non giustifichi il tracollo nerazzurro.
Perché l'Inter, nonostante abbia subito anche il secondo gol a inizio ripresa, ha avuto comunque la possibilità di riaprire l'incontro. Sul 2-1 l'inerzia sembrava in favore di Lautaro e compagni. In ogni caso, anche fosse finita lì, ci sarebbe stato poco da dire. La sfortuna sui legni colpiti e l'incidenza dell'arbitraggio avrebbero reso sicuramente molto meno pesante il carico di responsabilità della squadra. Il terzo gol, per come è arrivato soprattutto, cambia non poco la prospettiva sulla serata. Il più grande errore è quello che ha evidenziato proprio Chivu nel post partita: aver disperso troppe energie mentali tra proteste e battibecchi, finendo per prestare il fianco alla frustrazione ben prima del triplice fischio. Questo ha portato a disattenzioni anche gravi nell'ultima mezz'ora. L'Inter ha praticamente smesso di attaccare e concesso situazioni pericolose più di una volta.
La squadra è invece caduta nel trappolone avversario. Tattico, considerando i problemi creati da Neres, e psicologico. Ingenuità non da poco per uno spogliatoio con l'invidiabile esperienza di cui può vantarsi quello nerazzurro. Che tornerà di certo a rialzarsi, non c'è dubbio. Il fuoco accumulato per la sconfitta contro l'ex che i panni del rivale li indossa comodamente saprà alimentare la voglia di tornare a vincere da subito. Anche perché si torna in campo tra appena tre giorni. Quanto starà fermo Mariani, invece, è da capire. Ineccepibile lo sfogo di Marotta, molto meno comprensibile il delirio di Conte. L'allenatore del Napoli si è lamentato dell'intervento del presidente nerazzurro, proprio ciò che sottolineava mancasse durante la sua gestione. E che invocò a più riprese. Sarà anche passato un po' di tempo, non tanto da giustificare un vuoto di memoria del genere.
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