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Inter, Chivu arrabbiato per un motivo. Errori del passato e fragilità, tecnico al lavoro

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Ancora ieri il tecnico nerazzurro era arrabbiato con la squadra
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Più per il rigore in esistente, Cristian Chivu si è arrabbiato per la mancata reazione della squadra. Troppoo fragile mentalmente da farsi condizionare da un episodio che ha comunque inciso. C'era tutto il tempo per resettare e provare a rimettere sui binari giusti la gara. "Ieri l’allenatore nerazzurro era ancora arrabbiato per come, contro il Napoli, i suoi giocatori - a cominciare da Lautaro - si sono fatti trascinare dal nervosismo, reagendo nel modo peggiore al parapiglia che si era scatenato davanti alla panchina del Napoli subito dopo il rigore di Calhanoglu. C’era tutto il tempo per inseguire il pareggio", sottolinea il Corriere dello Sport.

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"Chivu è il primo a sapere che, all’origine di tutto, c’era il rigore del primo tempo. Non c’era, ma in ogni caso le possibilità per rimettere in piedi la partita erano intatte. L’intervallo ha fatto male. Perché l’episodio è stato rivisto e i giocatori nerazzurri hanno avuto la certezza di aver subìto un’ingiustizia. Una grande squadra deve avere la forza per accettarlo e andare avanti. L’Inter non l’ha fatto. Ripetendo situazioni del passato, in cui ha mostrato una poco comprensibile fragilità caratteriale".  

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"Dopo la caduta con la Juve, Chivu si era lamentato della mancanza di cattiveria nel finale. Ebbene, adesso il suo lavoro si concentrerà anche nel far capire come sia fondamentale restare lucidi e non farsi condizionare da situazioni ed episodi, che, peraltro, non possono essere cambiati. Non a caso, in conferenza stampa, il tecnico rumeno non ha parlato del rigore del Napoli, ma solo dei difetti della sua squadra. Puntare il sito su quell'episodio avrebbe dato il messaggio sbagliato. Più importante lavorare per eliminare difetti e atteggiamenti sbagliati". 

 "La verità è che l’Inter è una squadra molto forte innanzitutto tecnicamente. Alle difficoltà, però, non sempre reagisce nel modo giusto. Inoltre, alla squadra nerazzurra capita di soffrire quando in campo si accende la battaglia. Si tratta, evidentemente, di mantenere freddezza e calma, facendo emergere i propri punti di forza. Ai tempi del Triplete, l’Inter faceva la differenza innanzitutto dal punto di vista mentale. E allora chi meglio di Chivu può insegnarlo?" 

(Corriere dello Sport)