Due gol incassati di media a partita. È questa, finora, la fotografia impietosa dell’inizio del nuovo ciclo interista. Un peso troppo grande da portare sulle spalle per una squadra che punta in alto, e che rischia di dover ridimensionare presto le proprie ambizioni se la fase difensiva rimarrà quella colabrodo vista in queste prime uscite.

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Inter, Chivu ha un esempio in casa. Sommer, serata da dimenticare. La difesa doveva…
"Chivu ha un sacco di problemi là dietro e non si sono ammassati tutti ieri. Per capirlo, non serviva il poker dell’orrore subito allo Stadium. La partita felice contro il Torino, la prima e unica con il numero 0 alla voce reti subite, sembra un film di seconda visione. O, forse, soltanto un’illusione estiva, perché da lì è poi arrivato il diluvio. Il fatto che adesso torni la Champions, imprevedibile anche se il timido Ajax dovrebbe fare poca paura ai vicecampioni in carica, aumenta i pensieri in tutto il mondo interista", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

"Non si può prescindere da aggiustamenti sostanziosi dietro, sia nelle prestazioni individuali sia in quelle dell’intero reparto: se il neoarrivato Akanji non ha rattoppato niente, anzi ha marcato allegramente quasi alla Bisseck, il portiere ha vissuto la sua serata più nera da quando indossa questa divisa. Il ringiovanimento collettivo non ha minimamente riguardato la difesa, a partire proprio da chi indossa i guanti".
"Yann Sommer è lo stesso portiere che 4 mesi fa toglieva il Pallone d’oro a Lamine Yamal con una parata difficilmente intellegibil. La serata dello Stadium, invece, difficilmente la dimenticherà, ma anche gli altri della comitiva avranno notti difficili. Mentre Pavard ha brindato a champagne con gol all’esordio col Marsiglia, il sostituto Akanji era troppo distante da Kelly quando l’inglese apriva il compasso dell’1-0. Senza contare le mancate coperture dei mediani: Calha in ritardo su Yildiz o Zielinski perso nel vuoto sullo stacco del figlio minore di Lilian".
"Ecco l’altro antico problema, la zavorra dei finali in cui la squadra sparge in giro reti e punti. Una tendenza che si trascina da Inzaghi a Chivu: ieri tanti tifosi hanno pensato all’ultimo scudetto perso nei pressi del 90’ a San Siro con la Lazio. I numeri a volte hanno risvolti inattesi: l’ultima volta che l’Inter aveva subito almeno 6 gol nelle prime 3 di A gli stadi erano vuoti. In quel 2020-21 Antonio Conte registrò presto i difetti e veleggiò fino allo scudetto: Chivu ha un esempio in casa".
(Gazzetta dello Sport)
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