L'analisi di Fcinter1908.it dopo Sparta Praga-Inter di ieri sera vinta dai nerazzurri con gol del capitano
Temperatura più rigida, proporzioni sugli spalti totalmente capovolte, ma Lautaro Martinez non ha trovato differenze tra la gara del Meazza di domenica contro l’Empoli e quella di ieri in casa dello Sparta Praga. Non si è soffermato su inutili dettagli. E’ sceso in campo con lo stesso atteggiamento, interpretando al meglio la medesima missione: trascinare l’Inter alla vittoria. Anche in Repubblica Ceca ha aperto le danze con una prodezza, stavolta da posizione defilata, ma con una conclusione altrettanto velenosa. Ha dato alla traiettoria quel margine di imprevedibilità che non ha concesso scampo a Vindahl. Contesti differenti, ma il Toro è rimasto quello di pochi giorni fa: come fosse il continuo dello stesso match.
Anche l’Inter per certi aspetti è rimasta quella di domenica. Aveva trovato il raddoppio con Dumfries, vanificato però da un fuorigioco di millimetri di Federico Dimarco. Ha continuato a provarci, pur con un pizzico di sufficienza, senza riuscire a bucare ancora la rete avversaria. E si lega esclusivamente a questo aspetto il piccolo rammarico al rientro da Praga: c’era l’opportunità di consolidare ulteriormente la classifica. Il bicchiere di Inzaghi è però pieno quasi fino all’orlo: chiunque al suo posto, a inizio anno, avrebbe messo la firma su questo scenario a un passo dal gong della lunga fase a gironi.