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dazn
La sconfitta contro l’Udinese a San Siro ha lasciato il segno. L’Inter, battuta 1-2, esce tra i fischi dei tifosi e con più di un interrogativo sul proprio cammino. Cristian Chivu, al termine del match, non si è nascosto e ha chiesto una reazione immediata ai suoi uomini.
"Bisogna reagire veloci. Dobbiamo metterci tutto alle spalle, siamo un cantiere aperto. Bisogna trovare la motivazione giusta per portare avanti questa stagione", ha dichiarato l’allenatore nerazzurro.
Un messaggio diretto, che fotografa bene il momento attuale della squadra: tra scorie mentali, automatismi ancora da rodare e un’identità tattica in costruzione, l’Inter sembra faticare a trovare la giusta continuità. L’immagine del “cantiere aperto” descrive una formazione che deve ancora completare il proprio percorso di crescita, soprattutto dal punto di vista mentale.
Ma l'idea che alla seconda giornata di campionato si debbano trovare le "giuste motivazioni" per portare avanti una stagione è indubbiamente qualcosa di allarmante per i tifosi.
Il ko con l’Udinese, arrivato dopo una prestazione sottotono, ha riacceso i dubbi sul nuovo corso, con una società che ha preferito la conferma totale del blocco Inzaghi invece del rinnovamento auspicato da molti. I tifosi si aspettano una reazione e Chivu sa bene che il tempo per rimettersi in carreggiata non è infinito. La stagione è appena iniziata, ma perdere terreno in campionato rischia di pesare.
Chivu ha nuovamente battuto sul tasto mentale, addirittura augurandosi che le Nazionali possano "ridare serenità ai giocatori". E anche l'idea che i giocatori debbano ritrovare serenità alla seconda di campionato preoccupa e non poco come messaggio. Questa squadra andava profondamente rinnovata, con iniezione pesante di entusiasmo e qualità. E i continui riferimenti di Chivu all'aspetto mentale aumentano le convinzioni in questo senso.
Non è stato fatto nulla di tutto questo, con una conferma totale di una squadra traumatizzata che sa di incomprensibile come scelta. E a Torino, contro la Juve, l'Inter rischia di ritrovarsi già a -6 dalla vetta in caso di sconfitta. Chivu aveva abbozzato una transizione verso un nuovo schema, con nuove basi. Andava assecondata. La pigrizia di un mercato modesto, dopo un anno di incassi clamorosi, l'Inter rischia di pagarla a giugno 2026. E sarebbe delittuoso.
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