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Inter, dagli scontri diretti ai cali nel finale: i nodi da sciogliere e la vera sfida di Chivu

Inter, dagli scontri diretti ai cali nel finale: i nodi da sciogliere e la vera sfida di Chivu - immagine 1
I nerazzurri nelle ultime due gare hanno palesato gli stessi vizi della scorsa stagione
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Approcci sbagliati, cali di tensione e quella sensazione di superiorità che sfocia nella presunzione. L'Inter troppo spesso è vittima dei suoi stessi vizi e rischia di lasciare punti per strada. Poteva succedere col Verona e tre giorni dopo ha replicato contro il Kairat in Champions League.

"I punti svaniti quando sembravano in cassaforte, i gol subiti nei finali di partita, i cali di tensione, l’eccesso di sicurezza nell’approccio che scivola pericolosamente dentro i confini della leggerezza: tutto già visto, tutto già costato caro. Parecchio caro, perché è anche e soprattutto così che l’Inter negli ultimi anni ha perso un paio di scudetti. Quei vecchi vizi, Lautaro e compagni sembravano averli cancellati nell’annata perfetta della seconda stella, poi però il problema si è ripresentato nella stagione scorsa, e il finale ce lo ricordiamo tutti", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

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"I successi contro Verona e Kairat, sofferti, fortunati e fin troppo sporchi, hanno mandato su tutte le furie Cristian Chivu. La sfida di Cristian è chiara: occorre lavorare per correggere quei difetti strutturali che rischiano di frenare ancora una volta l’Inter sul più bello, proprio come è successo in passato. L’approccio dell’altra sera contro il Kairat è stato molle, quasi superficiale".

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"I ko contro Juventus e Napoli, poi, hanno evidenziato gli altri nodi da sciogliere. Primo: le due sconfitte hanno messo l’Inter di fronte al vecchio limite degli scontri diretti, vera e propria zavorra dell’ultimo campionato. Contro le squadre che hanno chiuso nei primi cinque posti della classifica, l’Inter ha raccolto 12 punti su 24, stesso bilancio della stagione dello scudetto del Milan e di quella in cui vinse il Napoli di Spalletti: i nerazzurri della stella viaggiavano su tutt’altro ritmo, 20 punti su 24".

"Secondo nodo: le reti di Khephren Thuram e Adzic allo Stadium hanno rievocato quell’ultimo, tragico, quarto d’ora in cui la difesa nerazzurra un anno fa ha gol e sperperato punti: nel 2024-25, i gol incassati negli ultimi 15 minuti sono stati 12 su 35, un terzo del totale. L’ultimo di questi, il rigore di Pedro al 90’ a San Siro, ha consegnato lo scudetto a Conte".

(Gazzetta dello Sport)