Inter, perché Akanji? Un dato lo spiega: ideale per Chivu. Il confronto con Pavard e Bisseck

Nell'ultimo giorno di mercato l'Inter ha deciso di cambiare qualcosa nel reparto arretrato. Il club nerazzurro ha ceduto Benjamin Pavard e acquistato Manuel Akanji. Il difensore svizzero completerà la difesa di Chivu e si integrerà con gli altri giocatori del reparto. Dalla sua ha sicuramente una maggiore duttilità, sia per quanto riguarda il modulo (può giocare sia a 4 che a 3), si per la posizione visto che può svolgere sia il ruolo di braccetto (destro, ma anche sinistro) che quello di centrale. Principalmente verrà utilizzato da Chivu nelle rotazione come braccetto destro, alternandosi a Bisseck, ma non è escluso che possa dare il cambio agli esperti De Vrij e Acerbi nel ruolo di centrale della difesa a 3. Ecco le principali differenze tra il nuovo arrivato Akanji, l'ultimo uscito Pavard e Bisseck: Dal confronto tra i 3 giocatori emerge la tendenza dello svizzero a solcare con maggiore continuità la metà campo avversaria, anche probabilmente per l'attitudine della squadra. I due nerazzurri hanno trovato maggiormente la via del gol, mentre l'ex City è un elemento prezioso anche in costruzione. La sue percentuale di precisione nei passaggi è del 94,5%, contro il 91% dei due difensori nella scorsa stagione in maglia Inter. Akanji ricorre con maggiore insistenza sulla palla in verticale, dato non da trascurare vista la richiesta di Chivu di evitare il palleggio sterile e cercare di andare con più costanza dagli attaccanti. Dai dati raccolti si spiega, probabilmente, il motivo per cui l'Inter e Chivu hanno deciso di puntare su Akanji. Rispetto ai due pari ruolo (uno passato al Marsiglia), mantiene la capacità di costruzione dal basso che Chivu non vuole eliminare, ma ha in più la tendenza alla giocata lunga, alla giocata in verticale per evitare la pressione avversaria. Caratteristica che, nella filosofia di calcio di Chivu non può mancare.