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Contro il Sassuolo l’Inter porta a casa una vittoria importante e fondamentale, soprattutto per il morale della squadra che in campionato era reduce da due sconfitte consecutive. La buona prestazione non cancella però i cali ci concentrazione, soprattutto nei finali, che l'Inter si porta dietro da almeno un anno.
"Delle difficoltà nei finali di partita, già dopo il 4-3 di Torino, aveva parlato l’allenatore rumeno, invocando maggiore concentrazione quando la partita è agli sgoccioli. Perché due indizi fanno una prova. Il 30 giugno a Charlotte, nel Mondiale per Club, contro il Fluminense l’Inter si dannò per tutta la partita per recuperare la rete segnata in avvio da German Cano, fra cambi di modulo e di ritmo. Tutto inutile: al 93’ arrivò il 2-0 di Hercules a chiudere i giochi", sottolinea la Repubblica.
"Lo scorso 13 settembre contro la Juventus, alla terza di campionato, al minuto 76 i nerazzurri vincevano, grazie alle due reti di Calhanoglu e al terzo gol segnato da Marcus Thuram. Ma all’82’ per i bianconeri è arrivato il 3-3 del fratello Khéphren, seguito dal gol vittoria di Adzic al 91’. In pratica, nelle due partite più importanti giocate finora dall’Inter di Chivu – fra Mondiale e campionato – sono arrivate due sconfitte con gol degli avversari nel finale".
"Come si risolve il problema? Chivu lo ha ben presente e ci sta lavorando. Di sicuro non aiuta l’età media molto alta della rosa, e soprattutto nell’undici titolare, che inevitabilmente si traduce in minore energia nei finali di partita. E anche fra i giovani pronti a subentrare, “manca qualcuno che davvero sappia spaccare la partita”, come sottolineato dallo Zio, Beppe Bergomi. Nulla di irreparabile, ma se in questa stagione l’Inter vuole vincere qualcosa, quello dei finali di partita è un tema che dovrà affrontare".
(Repubblica)
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