Per calcolare la quota europea spettante all’Inter, siamo partiti da due assunti che andranno successivamente verificati con documenti ufficiali, ma che abbiamo considerato aderenti alla realtà. Questo perché al momento la UEFA ha deciso di non fare disclosure sui dati che sarebbero stati necessari ad effettuare un calcolo ancora più preciso.
Il primo assunto riguarda la divisione della cifra totale che sarà distribuita per il pilastro “value” tra parte europea e parte non europea. Secondo indiscrezioni raccolte da Calcio e Finanza, abbiamo considerato che gli 853 milioni di euro da distribuire saranno così ripartiti: parte europea al 72% (614 milioni di euro circa) e parte non europea al 28% (239 milioni di euro circa).
Il secondo assunto riguarda invece la posizione del mercato italiano dei diritti tv della Champions League rispetto agli altri mercati nazionali. Considerando il market pool complessivo della passata stagione e avendo verificato – sulla base delle indiscrezioni di stampa – un sostanziale mantenimento dello status quo anche per il ciclo 2024-2027, abbiamo posizionato il mercato italiano dei diritti tv al quinto posto per valore dietro a Francia, Inghilterra, Spagna e Germania.
Partendo da questi presupposti, e considerando le squadre che ad ora si potrebbero qualificare per la prossima edizione della UEFA Champions League, l‘Inter incasserebbe 23,05 milioni di euro circa di quota europea e 9,32 milioni di quota non europea.
Aggiungendo all’ultima voce descritta anche i bonus per la partecipazione e i bonus minimi per i risultati (l’ultimo posto in classifica) scopriamo che l’Inter incasserà almeno 51,26 milioni di euro dalla partecipazione alla Champions League 2025/26. Questa somma sarebbe garantita anche in caso di ultimo posto in classifica e 8 sconfitte nel girone unico, eventualità decisamente remota, motivo per cui i ricavi sono destinati a crescere.
Ecco i vari compensi minimi che riceverà l’Inter per la partecipazione alla Champions League 2024/25:
Va precisato ancora una volta che le stime in questione sono minime e che sono soggette a modifiche anche in base a come saranno effettivamente ripartite le risorse da parte della UEFA in via ufficiale e alle squadre degli altri campionati (ma anche della Serie A) che si qualificheranno ufficialmente per la prossima edizione della competizione", conclude Calcio e Finanza.