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Difficile, vicino all'impossibile ma non è arrivata ancora la matematica a dirlo. La qualificazione diretta ai Mondiali senza passare ai play-off sarebbe miracolosa. Contro la Moldavia è arrivata alla fine una vittoria che tiene ancora accesa una speranza che passa da Milano, dall'incontro con la Norvegia del gigante Haaland che ha trascinato la sua Nazionale in cima alla classifica del girone a suon di gol. E sono proprio quelli a fare la differenza.
La prossima rivale dell'Italia (si gioca domenica a San Siro alle 20.45) ha vinto la partita contro l'Estonia 4 a 1 e quando manca una giornata alla fine del girone è arrivata a 21 punti, l'Italia ne ha 18. Se la selezione di Gattusobattesse all'ultima giornata la concorrente diretta avrebbe gli stessi punti, ma a parità di punti andrebbe direttamente ai Mondiali chi ha la miglior differenza reti (il calcolo è tra gol segnati e gol subiti). E i numeri dicono che la Norvegia è a +29 contro il +12 dell'Italia.
La squadra del ct Solbakkenha dimostrato di avere il miglior attacco di tutte le Nazionali in Europa con 33 gol segnati, ha una media realizzativa di 4.7 reti. E questi numeri hanno di fatto reso vane le sei vittorie in sei gare dell'Italia dopo la sconfitta di Oslo, quella di giugno per tre a zero che portò all'esonero di Spalletti.
All'Italia servirebbe quindi una vittoria per 9-0 per passare direttamente ai Mondiali. Più che un miracolo servirebbe una combinazione clamorosa di gol, astri e magia del pallone. Era la premessa che si poteva sfociare nel campo dell'impossibile. Ma c'è chi qualcosa di simile lo ha fatto, come spiega La Gazzetta dello Sport.
"Nel 1954 l’Ungheria rifilò un 9-0 alla Corea del Sud, nel 1974 la Jugoslavia fece lo stesso contro lo Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo). E c’è l’indimenticabile 12-1 della Spagna su Malta nel 1983, uno dei risultati più clamorosi mai registrati in un turno di qualificazione. Più “contenuto”, ma comunque iconico, il 6-0 dell’Argentina sul Perù nel Mondiale del 1978, che cambiò completamente il destino del gruppo". Imprese. Chiamiamoli pure miracoli.
Alla fine dei conti, se pensiamo con la concretezza che Gattuso ha dimostrato nella sua carriera da giocatore e allenatore, l'Italia ha bisogno di tornare al Mondiale. Se anche dovesse accadere attraverso i play-off conta poco. Quello che conta è poter tornare a sognare la Coppa del Mondo.
(fonte: gazzetta.it)
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