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Il derby di famiglia tra Marcus e Khephren Thuram ha regalato emozioni e curiosità ai tifosi nerazzurri e bianconeri. La storia di famiglia si è chiusa con un gol a testa, dialoghi, sorrisi e qualche mugugno dalla curva dell’Inter.
Il primo a segnare è stato Marcus, con un colpo di testa che ha portato l’Inter al sorpasso. L’esultanza, però, è stata contenuta, quasi assente. Ma perché? Era un gol pesantissimo, il 3-2 a 15 minuti dalla fine.
"Motivo? La Juve è la squadra del padre, avrà pensato qualcuno. E alla squadra per la quale tifa papà si può far gol senza esagerare subito dopo: si sussurra che ne avesse parlato agli amici, prima della grande sfida. Se segno come mi comporto? Boh. Il momento più sfrenato è racchiuso, così, nell’istantanea con la mano alla tempia e il solito, conosciuto, gesto.
Passano sette minuti e il Derby dei Thuram si arricchisce di un altro colpo di testa, stavolta di colore bianconero e, stavolta, con tanto di effetti speciali: Khephren riporta la Juve sul 3-3 e festeggia. Sono io, sono io indica beatamente mostrando il nome dietro alla maglia, come per rimarcare scherzosamente la superiorità rispetto al fratellone. «Marcus si è messo a ridere? Non a ridere, però è come se mi avesse voluto dire bravo con gli occhi. Non voleva ridere, era solo contento per me…», racconta il Thuram più giovane con le braccia alzate al fischio finale", è il racconto della Gazzetta dello Sport.
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