fcinter1908 ultimora Il Giornale – Meazza muto, duro messaggio Inter alla Curva: crepe nella Nord. E Chivu…

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Il Giornale – Meazza muto, duro messaggio Inter alla Curva: crepe nella Nord. E Chivu…

Redazione1908

"Il tema dello scontro con la Curva è duplice. Il primo è economico: il taglio delle tessere di abbonamento che gli ultras rivendevano a prezzo maggiorato e, soprattutto, il blocco del merchandising. Agli ultras non viene più permesso di introdurre i loro gadget all’interno dello stadio e agli ambulanti esterni al Meazza (il cui numero è già stato ridotto) è stata data una indicazione chiara: se vendete anche il materiale della Curva vi togliamo il permesso. Sono misure, anch’esse dettate dalla Procura, che hanno tagliato le gambe al direttivo della Nord.

Poi c’è il secondo fronte, quello dove l’Inter punta a tenere fuori dal Meazza la parte di ultras più direttamente collegata allo stato maggiore finito in carcere («e ricordiamoci che si parla di due omicidi maturati proprio in Curva», dicono all’Inter).

A scegliere chi lasciare fuori sono stati direttamente il pm Paolo Storari e i suoi colleghi, fornendo al club due elenchi: una black list con una trentina di nomi, da escludere totalmente dal Meazza; e una lista «grigia», con settanta ultras meno compromessi con la deriva criminale, ma considerati comunque a rischio. A questi è stato rifiutato l’abbonamento al secondo anello verde, il covo della Curva, consentendogli di abbonarsi al terzo anello.

Circa la metà degli inseriti in «zona grigia» ha scelto questa strada. Di fatto, il braccio di ferro tra Inter e Curva ruota intorno alla sorte di una trentina di persone sulle 7.500 che fino all’anno scorso avevano la tessera del «secondo verde». Ha senso, per proteggere una esigua minoranza, continuare in questo braccio di ferro? È questo il dubbio che l’Inter vuole instillare nel popolo della Nord. Cui in questi giorni viene mandato dal club un messaggio preciso: mettetevi in pace con voi stessi, noi indietro non torniamo. Anche perché più fate la voce grossa e più la Procura e la Digos ci dicono di non mollare"