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fcinter1908 ultimora Pressione più alta e riaggressione: le novità di Chivu e i numeri. Abolita la regola Inzaghi

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Pressione più alta e riaggressione: le novità di Chivu e i numeri. Abolita la regola Inzaghi

Pressione più alta e riaggressione: le novità di Chivu e i numeri. Abolita la regola Inzaghi - immagine 1
Il tecnico nerazzurro dal suo arrivo ha introdotto alcune novità che adesso stanno dando i loro frutti
Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Dal suo arrivo all'Inter, Cristian Chivu ha scelto di non rivoluzionare l'impianto di gioco ereditato da Simone Inzaghi. Il tecnico ha invece lasciato lo stesso modulo e introdotto alcune modifiche che adesso stanno iniziando a portare dei frutti.

"Pressione più alta e riaggressione rapida sono alcune delle novità che Chivu ha voluto introdurre nella sua Inter. Servono meccanismi perfetti o quasi, perché se salta la pressione il pericolo è di ritrovarsi scoperti, spalancando spazi agli avversari. Ad ogni modo, anche i numeri confermano questo cambio di atteggiamento. Tanto per cominciare, rispetto allo scorso, anno sono aumentati i recuperi in generale (44,4 contro 42,9 di media partita). L’Inter della stagione passata era migliore nei possessi guadagnati nella trequarti centrale, quella attuale si distingue per quelli nelle trequarti offensiva e difensiva", sottolinea il Corriere dello Sport.

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"L’aggressione alta ha una componente di rischio. Così, una delle contromisure è quella di commettere fallo. Anche a costo di rimediare un cartellino giallo. Contro la Lazio, domenica sera, è stato più evidente che in altre partite. Le ammonizioni nerazzurre sono state 3, a fronte di 26 falli. Chivu, in conferenza stampa, ha confermato come fosse tutto voluto: «È una cosa sulla quale lavoriamo da inizio stagione".

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"Lo switch mentale in fase di non possesso». Significativo, in questo senso, che, con il Verona (successo soffertissimo e prova negativa), invece, Lautaro e soci avessero commesso appena 4 falli. E anche con l’Udinese erano stati appena 5. Il cambiamento deve ancora consolidarsi, ma intanto, in media, i falli sono già di più, rispetto ad un anno fa: 14,5 contro 11. E ha senz’altro influito il fatto che non ci sia più la regola Inzaghi, ovvero che chi rimediava un cartellino giallo era automaticamente destinato alla sostituzione". 

(Corriere dello Sport)