fcinter1908 ultimora Quando la Roma mise sul mercato Chivu. Gds: “A Trigoria lo guardavano come se fosse matto”

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Quando la Roma mise sul mercato Chivu. Gds: “A Trigoria lo guardavano come se fosse matto”

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 
A poche ore da Roma-Inter, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Roberto Maida ricorda l'arrivo a Milano del tecnico nerazzurro

A poche ore da Roma-Inter, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Roberto Maida ricorda il passaggio di Cristian Chivu dai giallorossi ai nerazzurri. "Estate 2007, la Roma ha appena vinto la Coppa Italia contro l’Inter resistendo a San Siro dopo il robusto 6-2 dell’Olimpico. Chivu è raggiante, perché si sta godendo il primo trofeo della sua esperienza italiana. Bussa alla porta del direttore sportivo, Daniele Pradè: “Che facciamo con il contratto?”. L’interlocutore non può promettergli niente, neppure a 12 mesi dalla scadenza, perché la società sta vivendo una dolorosa crisi finanziaria".

"Passa qualche giorno: la Roma avverte Chivu che lo ha venduto al Real Madrid per 18 milioni. C’è però un piccolo dettaglio: Cristian nel frattempo si è accordato proprio con l’Inter e non intende rimangiarsi la parola data. “Capisco la necessità di cedermi – comunica ai dirigenti – ma se è così, decido io dove giocare”. A Trigoria lo guardano come se fosse matto: si può rifiutare il Madrid? Si deve, per tener fede a un impegno. Alla fine, come quasi sempre capita, prevarrà la linea del giocatore: Chivu firmerà per l’Inter".

"I tifosi considerano Chivu un traditore, perché è spesso così che funziona: i club, tanti club, accollano al professionista in partenza la responsabilità dello strappo. Il risultato è che il ritiro di Trigoria viene sorvegliato notte e giorno dalla polizia, giusto per scoraggiare gesti insensati di qualche balordo. Chivu viene punito due volte: non viene invitato all’amichevole dell’Olimpico per gli 80 anni della società e, soprattutto, deve allenarsi al Flaminio in un caldissimo open day nel quale la gente lo fischia e lo insulta di continuo".

(Gazzetta dello Sport)