L’incontro di questa mattina è iniziato alle 7.30 nello studio del notaio Filippo Zabban ed è terminato intorno alle 12, al netto delle pratiche burocratiche proseguite all’ora di pranzo. Per il Milan erano presenti il presidente Scaroni, il Chief Financial Officer (Direttore Finanziario) Cocirio e il pool legale. Per l’Inter la consigliera di amministrazione Katy Ralph e Massimiliano Catanese, Chief of Staff. Per il Comune alcuni dirigenti, non il sindaco Sala che si trova in Brasile o altri politici. Il passaggio di proprietà è arrivato dopo una corsa contro il tempo chiusa a cinque giorni dal 10 novembre, giorno in cui – se lo stadio fosse stato ancora di proprietà pubblica – sarebbe scattato il vincolo architettonico sul secondo anello, con conseguente impossibilità di abbattere l'impianto".
Milan e Inter hanno chiarito di aver ottenuto il finanziamento dagli istituti bancari internazionali Goldman Sachs e J. P. Morgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari, Banco Bpm e Bper Banca.
"Le resistenze di chi non vuole la demolizione dello stadio e la costruzione di un nuovo impianto non terminano qui. I tribunali nei prossimi mesi saranno inevitabilmente protagonisti. L’Ansa questa mattina ha fatto sapere che la Procura di Milano sta indagando per turbativa d’asta. Il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del Comitato Sì Meazza, ostile alla costruzione del nuovo impianto, è stato sentito dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi. Trotta aveva rivelato che avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma per lui era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette", chiude il quotidiano.
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