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"Non torna. E non si sa perché. E’ un mistero, nel senso che è un problema affogato nella casualità. Altro che Supercoppa: Denzel Dumfries è fermo nell’hangar, con il motore spento, senza sapere quando potrà di nuovo volare". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport su Denzel Dumfries, ancora alle prese con un problema alla caviglia che non si accenna a placarsi.
Dumfries si è fatto male il 9 novembre nel match contro la Lazio, è andato comunque in Nazionale ma solo per un paio di allenamenti in quanto anche il CT Koeman l'ha rispedito a Milano perché non al meglio. "Dumfries è tornato a curarsi ad Appiano, convinto di poter recuperare almeno per il derby che si sarebbe giocato il 23. Macché. Ha provato a lavorare in palestra, ad aumentare i carichi, rendendosi conto che il dolore non diminuiva.
Eppure gli esami strumentali classici, tipo la risonanza magnetica, non avevano segnalato particolari danni alla caviglia infortunata. Da qui la scelta di modificare il percorso terapeutico, prima basandosi sulle valutazioni di Dumfries giorno per giorno e poi organizzando dei consulti con alcuni ortopedici specializzati sulla caviglia per cercare di scoprire l’origine del male. C’è evidentemente una patologia che nessuno laggiù è stato in grado di individuare", racconta la Rosea.
Dumfries non sarà convocato per la Supercoppa, anzi dovrebbe essere visitato all'estero per avere una diagnosi più accurata. "La speranza dell’Inter è che lo stop di Dumfries non si prolunghi oltre i due mesi complessivi. Nella peggiore delle ipotesi Marotta e Ausilio sono pronti a intervenire sul mercato con una soluzione-tampone: non aspettiamoci un investimento eccitante, tipo il graditissimo Marco Palestra che sta infiammando Cagliari ma è di proprietà dell’Atalanta; semmai un calciatore dai costi contenuti che possa partecipare alle rotazioni con Luis Henrique, ancora incostante nel rendimento, e il decano Darmian, vicino al ritorno in gruppo dopo il suo, di infortunio. Niente di più", scrive la Rosea.
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