Dialogo tra Frattesi e Inzaghi
—La realtà ad oggi, però, è che Frattesi considerato un elemento importante nell’organico di Inzaghi. E viene pure compreso che abbia l’ambizione di giocare di più. Ha caratteristiche diverse rispetto agli altri centrocampisti in rosa. E questo aspetto è allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio per lui. La mediana costruita da Inzaghi è un meccanismo perfetto o quasi, ma cambiando un ingranaggio, inevitabilmente, non è altrettanto efficace. E come si è abbondantemente capito, Frattesi non è Barella. Capita, però, che per certe partite, o in determinate situazioni, ci sia bisogno di qualcosa di differente. Ed è in quei casi che l’ex-Sassuolo spesso e volentieri si rivela determinante. In questi giorni di crisi, Inzaghi ha parlato con il centrocampista, ribadendo proprio questi concetti e promettendogli, al contempo, di avere più spazio, tra partite ogni tre giorni e livello degli avversari sempre più alto. In questo modo, Frattesi ha recuperato un po’ di serenità - al di della preoccupazione per i problemi di salute della nonna - e gli effetti, in campo, si sono visti proprio l’altra sera.
Cos'ha fatto riflettere Frattesi
—Se i dialoghi con Inzaghi sono stati senz’altro un fattore. Altrettanto significativo è stato l’appoggio che il centrocampista romano ha trovato nello spogliatoio. Il gruppo è uno dei segreti dell’Inter. E lo si è capito anche dalle parole di Lautaro in merito proprio a Frattesi. Insomma, i compagni lo hanno sostenuto, ma lo hanno anche invitato a restare per continuare a condividere tutti assieme certi momenti, inseguendo altri traguardi. Un ambiente e un’atmosfera del genere non sono scontati da trovare. E anche questo ha fatto riflettere Frattesi. Insomma, Lecce potrebbe essere stato un punto di svolta. Con l’ex Sassuolo che, nei 4 mesi che restano per finire la stagione, continuerà a dare il massimo, facendosi trovare pronto quando chiamato in causa. Poi, però, tutto lascia credere che si aspetti la disponibilità della dirigenza nerazzurra a trovare insieme una soluzione. Sarebbe impossibile, infatti, sopportare una terza stagione da rincalzo, a ormai 26 anni e quindi nel pieno della maturità calcistica. Tanto più che nel 2026 ci saranno Mondiali", si legge.
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