Gazzetta – Urlo Lautaro, scudetto a tutti i costi: l’Inter ci crede. E se parte Frattesi arriva…

[tps_title]L'URLO DI LAUTARO[/tps_title] Vittoria importantissima a Bergamo per l'Inter di Cristian Chivu, ancora una volta è stato decisivo il capitano Lautaro Martinez. Ecco il focus della Gazzetta dello Sport sul momento dei nerazzurri e sul mercato di gennaio: "L’urlo di Lautaro è un acuto assordante che scuote il campionato con le note del gol. La partita di Bergamo conferma che tutti i frequentatori dell’Opera dello scudetto dovranno fare i conti con il tenore argentino, mai così leader della propria compagnia teatrale. E siccome in regia siede un signore molto più scaltro di quanto non racconti la sua esperienza sui palchi, Cristian Chivu, l’Inter ha riconquistato quasi naturalmente la scena. È presto per affermare che rimarrà il gruppo più ammirato anche al giro di boa invernale, dopo le 19 esibizioni che verranno completate dal recupero del 14 gennaio contro il Lecce. Ma le recensioni sono tutte molto positive. Domenica notte al rientro da Bergamo, un’ora di pullman fino ad Appiano Gentile, c’era grande euforia tra i giocatori. Che già nelle scorse settimane, come svelato dallo stesso Lautaro, si erano guardati negli occhi promettendosi a vicenda scintille che potessero attizzare il fuoco dell’ambizione. L’Inter chiude il 2025 e inizia il 2026 al primo posto: meglio non poteva andare, ma l’importante sarà trovarsi davanti il 24 maggio per afferrare lo scudetto numero 21. [tps_title]LA STRATEGIA DI CHIVU[/tps_title] Non è stata la più brillante delle vittorie, quella contro l’Atalanta. Ma è arrivata nel momento giusto, dopo la delusione della tournée saudita che aveva cancellato il primo premio stagionale. L’Inter ha reagito con personalità alla sconfitta di Supercoppa - non era scontato - e ha risposto con autorevolezza - era ancora meno semplice - a Milan e Napoli che avevano vinto le loro partite trasferendo alla capolista tutte le pressioni. Invece Chivu ha azzeccato la strategia e anche le sostituzioni, guadagnando ulteriore credito all’interno della squadra. [tps_title]2025 DA 0 TITOLI[/tps_title] Il nucleo storico dell’Inter ha masticato amaro, a Riad, il sapore di un anno senza titoli. Ma aver chiuso il 2025 in testa è stata un’ottima consolazione, anche guardando in prospettiva. Da 19 mesi ormai la bacheca di Viale della Liberazione, al nono piano di un palazzo con vista sul Bosco Verticale, aspetta nuovi amici con i quali condividere la storia gloriosa del club, raccontata anche attraverso le foto e le magliette di un percorso affascinante. Per una squadra abituata a vincere, non è accettabile arrivare a un millimetro dal traguardo per poi accorgersi che il risultato non è stato gratificante. Ed è su questo elemento, non tanto tecnico quanto mentale, che Chivu sta insistendo da settimane negli spogliatoi di Appiano. Esiste ancora una certa tendenza ad adagiarsi sulle amache quando ancora non è il momento di riposare perché fuori minaccia pioggia. Ecco. L’Inter tende ad assopirsi quando spunta il primo sole mentre si libera dell’accidia, del peccato di inazione, se viene tormentata dalla tempesta. «Se guardiamo i numeri è proprio così - ha osservato l’allenatore a Bergamo - La continuità nei risultati ci è mancata. A volte non è semplice trovare energie quando giochi tanto e viaggi di notte. Stiamo lavorando per migliorare questo aspetto. Non voglio cercare alibi ma il calendario è davvero impegnativo». [tps_title]GENNAIO IN APNEA[/tps_title] Gennaio sarà infernale, più che impegnativo. Considerando anche il recupero, l’Inter giocherà 8 partite in 25 giorni nei quali affronterà anche il Napoli a San Siro nella sfida tanto sentita contro Antonio Conte. Non potrà mai mettere il naso fuori dall’acqua perché dovrà anche conquistare la qualificazione agli ottavi di Champions ammansendo avversari per niente docili: in casa l’Arsenal, omologo capolista in Premier League, e in trasferta il Borussia Dortmund, secondo in Bundesliga e sempre temibile quando riceve ospiti nel proprio giardino. [tps_title]LA VERITÀ SUL MERCATO DI GENNAIO[/tps_title] Inevitabile che Chivu speri nel mercato per rammendare le smagliature dell’organico: Luis Henrique, che sta sostituendo Dumfries, non ha ancora convinto dopo sette partite di fila da titolare che avrebbero dovuto rassicurarlo. E anche la difesa, nonostante l’imminente ritorno di Acerbi, avrebbe bisogno di ago e filo per essere più resistente. Il presidente Marotta domenica è stato chiaro sull’argomento: non è periodo di grandi investimenti, bisogna tararsi su una finestra trasferimenti globalmente povera. Ma sia lui, sia il direttore Ausilio si augurano di poter vendere un giocatore (Frattesi) per liberare spazio tra i cassetti di Appiano e al tempo stesso finanziare un ingresso più funzionale per la seconda parte della stagione. Soltanto in questo modo l’Inter può migliorare la qualità della sua stoffa e meritare l’allure della favorita all’Opera dello scudetto", si legge sulla rosea.